Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

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FAME 2012 - Lotte locali per il diritto all'acqua

Vengono portati esempi di situazioni locali e azioni in difesa del diritto umano all'acqua.

Costa Rica: viene descritto il contesto del Guanacaste, dove l'acqua viene concessa con subsidi notevoli che favoriscono l'industria del turismo e le grandi piantagioni, i pincipali motori dell'economia del paese. Il 76% del cosumo idrico del paese infatti finisce nell'irrigazione, che nella maggior parte dei casi avviene per “inundacion”, tecnica che risulta inefficiente e dispersiva (70% dell'acqua viene in questo modo persa). Grosso problema è anche la contaminazione delle acque dato che il Costa Rica detiene il record mondiale per la quantità pro capita di agrochimici impiegati in agricultura. I movimenti locali chiedono l'applicazioni di leggi già esistenti e che già potrebbero tutelare il bene acqua e un cambiamento nell'economia del paese (meno monoculture e impianti turistici meno invadenti).

Turchia: Akgun Ihlan del movimento Salviamo Hasenkeyf descrive i progetti di controllo del bene acqua del governo turco in Mesopotamia. Denuncia come sotto il Consensus diffuso degli anni '90 sulla Global Water Crisis, la Turchia ha lanciato onde privatizzatrici che hanno portato scnvolgimenti sul territorio turco confinante con Iraq e Siria (le province del Kurdistan). Dall'approvazione negli anni '60, il South-East Anatolia Project (GAP) ha coinvolto 75.000 PAPs (project-affected people). Dal 1997 al 2006 sono state avviate campagne internazionali per bloccare e far ritirare gli investimenti internazionali al progetto. Esse hanno avuto successo, ma dal 2006 sono stati fondi del governo e imprese turche a proseguire nel progetto e dunque la lottta prosegue a livello interno. A livello nazionale, una delle sfide principali è favorire un dibattito sull'ecologia politica e prendere le distanze da istanze ambientaliste “simplicistiche”, che rischiano di attirare sul movimento accuse di ingeniuità e “anti-sviluppo”.

Chile: Christian Villaroel del Programma Chile Sustentable, ha presentato un quadro sintetico ma esplicativo sulla condizione di approvigionamento energetico del Chile, con particolare enfasi sulla corsa all'idroelettrico, sul Codigo de Aguas e sul potenziale inutilizzato di risorse rinnovabili. Denuncia come secondo il Codigo del 1981, si è operata una divisione del tutto arbitraria tra acqua e terra, per cui ad oggi in Chile è possibile essere proprietari di risorse idriche, persino non possedendo la terra nelle quali si trovano. Sottolinea il grossissimo problema della corruzione di comunità locali al fine di ottenere la proprietà delle loro terre e risorse. Altro aspetto che mette in luce è il cosiddetto “salsisonage” delle valutazioni d'impatto ambientale (VIA); il fatto cioè che vengono svolte in maniera superificiale pezzettino per pezzettino, senza guardare al progetto nel suo complesso e quindi non prendendo in considerazione le interazioni fra i fattori critici o controversi.

 

volantino Acqua pubblica2018