Quello che temevamo imminente solo pochi giorni addietro si è puntualmente verificato.La possibilità di mettere sul mercato il 20% della partecipazione pubblica nelle "In House" che gestiscono il servizio idrico, uscita dalla porta del Consiglio dei Ministri, è rientrata dalla finestra della 8° Commissione Ambiente del Senato, dove le forze parlamentari stanno discutendo all'interno dell'iter di trasformazione del Decreto Legge, prodromico alla discussione in Aula.
Giovedì 12 settembre alle ore 18 è convocata un’assemblea pubblica, alla quale sono invitati i consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, tutti i sindaci della Campania, le forze politiche, i sindacati, le associazioni, i comitati ed i cittadini per dire no alla privatizzazione dell’acqua della Campania.
Le stesse mani che scrissero una legge elettorale che lo stesso autore definì una porcata (poi cancellata dalla Corte Costituzionale) hanno partorito un'altra controriforma che accentuerà le disuguaglianze sociali e territoriali nel nostro Paese.
“Detto in parole povere non ci può essere un affidamento diretto ma si deve fare una gara (leggi MERCATO, n.d.r.) alla quale non è esclusa la possibilità di partecipazione di una società pubblica”. Sono le parole pronunciate dal senatore Ignazio Zullo (Baritoday del 29 maggio 2024), in quota FdI a seguito dell’impugnazione da parte del Governo di “Giorgia”, coadiuvata dalla Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), della legge della Regione Puglia n. 14 del 28/03/2024, recante “Disposizioni per la gestione unitaria ed efficiente delle funzioni afferenti al Servizio idrico integrato” che consente l’ingresso nelle quote di partecipazione alla gestione del Servizio Idrico Integrato regionale da parte di tutti i comuni pugliesi.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua insieme allo European Water Movement, operanti a livello mondiale a supporto ed in coordinamento col People’s Water Forum (PWF – Forum dei Popoli per l’Acqua), chiedono a tutte le forze sociali, sindacali, politiche ed alle istituzioni democratiche dell’Italia e dell’Europa di agire affinché siano rispettati i diritti dei militanti dell’acqua indonesiani e di varie parti del mondo presenti a Bali che stanno subendo dure restrizioni alla propria libertà. Di seguito il comunicato pubblico comune e mondiale del PWF a cui chiediamo di dare seguito.