Lo “spezzatino” direzionale è la giusta risposta alla crisi di SMAT?
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- Pubblicato: Giovedì, 24 Giugno 2021 11:43
Lunedì 28 giugno 2021 si riunirà l’Assemblea dei Comuni Soci SMAT al cui ordine del giorno figurano le dimissioni dell’Amministratore Delegato e l’approvazione del bilancio 2020.
Le dimissioni di un AD sono, in qualunque società commerciale, segnale di una profonda crisi di direzione. In una società industriale che gestisce un servizio pubblico essenziale sono un fatto che dovrebbe suscitare allarme nell’intera comunità.
La proprietà di norma in questi casi, assume rapidamente le decisioni necessarie per non lasciare “la nave sanza nocchiere in gran tempesta”.
Sembra invece che i Comuni proprietari di SMAT, rappresentati dai loro Sindaci, scelgano di “spezzettare” le funzioni gestionali e direzionali (quelle strategiche di competenza dell’AD) e suddividerle tra i membri rimanenti del Consiglio di Amministrazione.
Questo tipo di “gestione collegiale”, quasi una reviviscenza delle modalità di funzionamento del Politburò del defunto PCUS, ha già grosse difficoltà di funzionamento con un gruppo omogeneo e che lavora a tempo pieno. Qui ci troviamo di fronte a un CdA composto da persone che rappresentano, giustamente, diverse realtà geografiche e differenti aree di cultura politico-amministrativa. Per lo più con altre funzioni che rendono problematica un’attività a tempo pieno a stretto contatto gli uni con gli altri.
Il “grido di dolore” lanciato nella Conferenza di Produzione su SMAT organizzata dal Comitato Acqua Pubblica di Torino nel 2019, è rimasto inascoltato.
Il reale potere direzionale viene di fatto affidato, non si sa se consapevolmente o meno, alla struttura tecnica e burocratica interna a Smat. Struttura i cui crescenti limiti organizzativi sono stati sottolineati proprio in quella Conferenza di Produzione.
Si può sbagliare nelle decisioni, è un rischio che deve essere accettato. Prolungare un effettivo vuoto di potere per non decidere significa avere la certezza di sbagliare.
Il timore è che il palese disinteresse della politica torinese, in tutte le sue varie articolazioni di maggioranze e minoranze nei comuni della Città Metropolitana, nei confronti di questa vicenda, sia la dimostrazione che la scelta strategica sia già fatta e condivisa: la vendita di SMAT a IREN.
Così sarà placata “la grande sete di IREN” come più di dieci anni or sono titolava un grande quotidiano riferendosi all’interesse di IREN per acquisire SMAT.
L’accrescersi della presenza di IREN nella gestione dell’acqua nelle altre province del Piemonte è l’inquietante panorama che fa da sfondo a questa incredibile (in)decisione.
Torino, 24 giugno 2021.
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
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