Controllo analogo su SMAT S.p.A esercitato dai Comuni soci
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- Pubblicato: Giovedì, 18 Giugno 2020 20:31
Lettera aperta ai Consiglieri, Assessori e Sindaci dei Comuni soci SMAT.
L'assemblea dei Comuni soci SMAT del 5 giugno 2020, nel respingere l’ipotesi di trasformazione di SMAT in Azienda di diritto pubblico, ha tuttavia affermato di voler “rafforzare” l’istituto del Controllo Analogo, grazie al quale SMAT ha potuto ottenere l’affidamento diretto (in house providing) della gestione del Servizio Idrico Integrato dell’ATO3 Torinese.
L’in house providing rende incompatibile la partecipazione azionaria di CIDIU nella Società per Azioni SMAT. Pertanto CIDIU deve uscire da SMAT come le altre due società minori FCTorino e Patrimonio Settimo, rispettando le modalità pattuite tra i Comuni soci SMAT e contenute nell’Atto Aggiuntivo del 2014 alla Convenzione tra i soci SMAT ex Art. 30 TUEL.
Tale Atto Aggiuntivo, all’Articolo 3 - Compagine societaria, stabilisce infatti che : “In ottica di rafforzamento dell’in-house providing, viene attuata la progressiva uscita dalla compagine azionaria dei Soci diversi dai Comuni sia mediante il trasferimento delle azioni detenute da tali soci in capo ai relativi Comuni, sia tramite operazioni approvate dall’Assemblea per l’acquisto di azioni proprie da parte di SMAT.”
In attesa di conoscere in che cosa consista e come si attui l’annunciato “rafforzamento” del Controllo Analogo, sarebbe già tanto se i Comuni soci SMAT attuassero concretamente quello già previsto e regolamentato dalla Legge Regionale 13/1997 e dalla Convenzione del 2014 sopra citata, controllando ad esempio:
1. Quante azioni SMAT, detenute dai Comuni soci CIDIU (Alpignano, Buttigliera Alta, Coazze, Collegno, Druento, Giaveno, Grugliasco, Pianezza, Reano, Rivoli, Rosta, Sangano, San Gillio, Trana, Valgioie, Venaria Reale e Villarbasse) sono state trasferite in capo ai tali Comuni in attuazione dell’Art. 3 della Convenzione suddetta?
È importante che CIDIU trasferisca le sue azioni SMAT ai Comuni e non siano acquistate come azioni proprie da SMAT scaricando, sia pur indirettamente, l’onere economico dell’operazione sugli altri Comuni soci.
2. Quanto è costato finora a SMAT, e quindi ai cittadini utenti, in commissioni e interessi il prestito obbligazionario di € 135 milioni quotato alla borsa di Dublino? Quanto di esso è stato investito? In quale opera?
Si ricordi che questa operazione ha sottratto SMAT SpA all’applicazione del TUSP allontanando ancor di più il “controllo analogo”.
3. Perché l’acquedotto di Valle (costato oltre 130 milioni di euro, pagati dagli utenti in tariffa), inaugurato ufficialmente il 29 giugno 2019 a Bardonecchia, non è ancora entrato in funzione?
Giusto per rinfrescare la memoria di tutte e tutti ricordiamo che l’Art. 4, 1) della Convenzione sopra citata stabilisce che:
“Al fine di garantire le forme di consultazione di cui all’art. 24 legge 8 giugno 1990 numero 142, il Comune di Torino è impegnato, prima di ogni assemblea ordinaria per l’approvazione del bilancio della società, a convocare i rappresentanti degli altri enti locali associati per valutare i punti all’ordine del giorno e l’andamento generale della società.”
Torino, Giugno 2020.
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