Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Emergenza Arsenico, la malagesitone pubblica cospira con gli interessi privati a scapito dei beni comuni e della collettività

Emergenza_arsenico

Comunicato stampa

E’ di questi giorni l’ordinanza del sindaco di Roma, Marino, che proibisce in modo categorico, con decorrenza immediata e fino al 31 dicembre 2014, di usare l’acqua per uso alimentare e igiene personale in numerose zone dei Municipi XIV e XV servite dagli acquedotti gestiti da Arsial. Secondo l’ordinanza, gli acquedotti in questione “presentano acqua con caratteristiche chimiche e batteriologiche ovvero solo batteriologiche non adatte al consumo umano a causa del superamento dei valori prescritti”.

 

In realtà sono stati i livelli elevati di arsenico ad avere messo in allarme gli operatori dell’ASL. Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dellì’Agricoltura nel Lazio) è una società pubblica, e non sappiamo bene quale sia il suo livello di preparazione nella gestione del servizio idrico (né perché le sia stato affidato, essendo le sue competenze di altro tipo, come si evince dal sito web dell’agenzia, www.arsialweb.it). Se è vero quanto afferma Antonio Rosati, il commissario straordinario dell'Agenzia (anche qui un commissario… che coincidenza…) e cioè che «Sono due anni che Arsial manda le bollette con scritto ‘acqua non potabile’» ci si deve chiedere quali siano le cause di questa inadempienza e soprattutto perché in così tanto tempo non sono stati realizzati interventi atti a ripristinare un livello qualitativo delle acque a norma di legge. Non è questo il “pubblico” che auspichiamo e desideriamo nella gestione del servizio idrico. La mala gestione degli enti pubblici, figlia del clientelismo, con assunzioni di personale senza competenze, impostata su le logiche spartitorie partitocratiche, e con livelli di burocrazia intollerabili, non fa altro che spianare la strada alla gestione privata. Non a caso gli acquedotti di Arsial saranno dati ad ACEA (uno dei colossi delle multi-utilities) che ne opererà il risanamento. Malagestione pubblica e corsa alla privatizzazione sono due facce della stessa medaglia. Il meccanismo non è casuale: si smantella il pubblico (basta imporre delle nomine ad hoc e tagliare i fondi), per evidenziarne l’incapacità e spalancare così le porte al privato, al salvatore.

In questa logica dobbiamo anche vedere la nomina del nuovo ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti. «I partiti che hanno sostenuto il referendum sull'acqua e le regioni che hanno proposto ricorso alla Corte Costituzionale si devono ora assumere la responsabilità di aver causato un danno enorme al Paese nel suo momento più difficile». Questa è l’opinione dell’attuale Ministro dell’Ambiente sui referendum sull’acqua, rilasciata circa un anno dopo i referendum di Giugno 2011, all'indomani della sentenza con cui la Consulta ha dichiarato incostituzionale il provvedimento che aveva riproposto le norme abrogate. Dunque, al ministero dell’Ambiente è stato scelto un oppositore dei referendum. Da parte del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e del Coordinamento Acqua Pubblica di Parma e dai 27 milioni di italiane e italiani che scelsero il sì, un affettuoso ringraziamento al Presidente del Consiglio Matteo Renzi per aver pensato proprio ad un grande oppositore dei referendum e della volontà popolare per il delicato ruolo di Ministro dell’Ambiente.

Parma, 05 Marzo 2014.

Coordinamento Provinciale per l'Acqua Pubblica Parma

volantino Acqua pubblica2018