Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Reggio Emilia: Conf.Stampa e Gran Cerimonia di Consegna di altre lettere di OBBEDIENZA CIVILE

logo-Obbedienza-civile_piccoloVenerdì 11 Maggio ore 11 davanti al Municipio di Reggio Emilia - Piazza Prampolini

La "CAMPAGNA DI OBBEDIENZA CIVILE" non si ferma: siamo a 200
Venerdì scorso 4 Maggio su iniziativa della Provincia di Reggio Emilia in una conferenza stampa è stato annunciato un "forum provinciale" con lo scopo di parlare del futuro del Servizio Idrico Integrato sul territorio provinciale. Il forum, oltre che alle istituzioni, sarà aperto anche alle associazioni sindacali, dei consumatori, ad alcune associazioni ambientaliste e al Comitato Acqua Bene Comune. Siamo, ovviamente lusingati dall'invito e parteciperemo convintamente, ma leggendo il documento si scopre che, in cambio di questa apertura, esiste anche la curiosa richiesta della sospensione della Campagna di Obbedienza Civile.

La campagna consiste nella autoriduzione -perfettamente legale- della remunerazione del capitale investito nel servizio idrico dalla tariffa dell'acqua, come sancito dal secondo referendum. Ancora più curiose sono state le motivazioni per cui si dovrebbe rinunciare alla campagna di obbedienza civile. La prima è stata quella che i cittadini non sono in grado di calcolare correttamente la remunerazione del capitale degli investimenti, considerato che questo non è noto nemmeno ai Sindaci, che pure dovrebbero saperlo se non altro in ragione di quel fantomatico "controllo pubblico" che dovrebbero esercitare: vale la pena ricordare che suddetta conferenza stampa è iniziata dichiarando senza mezzi termini che la quota di remunerazione del capitale investito non esiste salvo venti minuti dopo a domanda specifica di un giornalista -compreso corsa del funzionario provinciale di turno a recuperare i dati- è stato specificato anche a quanto ammonta, per il 2012 quasi 9 Milioni di Euro. Sulla limpidezza dimostrata dagli amministratori locali in quella sede ognuno risponderà davanti ai propri concittadini, ma questi quasi 9 Milioni di euro DOPO l'esito del referendum DEVONO ESSERE ELIMINATI, non è un'opinione, è la legge, e va applicata.Il Presidente della Repubblica il 18 Luglio scorso ha emanato il seguente DECRETO:
(...)
1. In esito al referendum di cui in premessa, il comma 1 dell'articolo 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante «Norme in materia ambientale», limitatamente alla seguente parte: «dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito», e' abrogato.
2. L'abrogazione di cui al comma 1 ha effetto a decorrere dal giorno successivo a quello della pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

 

Ci domandiamo se e come i nostri Sindaci abbiano "osservato" la legge, modificata dal secondo referendum, di regolamentazione del calcolo delle tariffe del servizio idrico. La seconda motivazione è stata quella che per modificare la tariffa bisogna aspettare una nuova normativa nazionale, cioè bisogna aspettare che la nuova Autorità designata dal Governo vari una normativa per la determinazione della tariffa. Anche questa motivazione ci sorprende poiché equivale a dire che attualmente c'è un vuoto legislativo e di conseguenza si giudica sbagliata la SENTENZA della Corte Costituzionale di dichiarare ammissibile il secondo referendum. Va ricordato infatti che la Costituzione Italiana sancisce che una legge non può essere modificata tramite referendum se non è applicabile immediatamente nella sua nuova riformulazione.

Riassumendo, si tiene in vita senza adeguate giustificazioni una quota tariffaria che per legge dopo il referendum deve essere eliminata e come se non bastasse all'interno di un sistema tariffario Regionale che è già stato giudicato illegittimo già più di due anni fa sempre dalla Corte Costituzionale (Sentenza n.29 del 4 Febbraio 2010). I cittadini pagano la bolletta dell'acqua all'interno di un quadro -se si può dire- "normativo" a dir poco grottesco, queste anomalie devono terminare.

Il Comitato Acqua Bene Comune, che vuole rispettare la legalità nella sua espressione più completa, ritiene che le sentenze della Consulta e i risultati dei referendum siano la massima espressione della democrazia e della volontà popolare e per questo motivo NON può interrompere la Campagna di Obbedienza Civile che altro non è se non l'applicazione della legge come è risultata dall'esito referendario: i cittadini di Reggio, che si sono contraddistinti andando a votare "Sì" ai referendum nella percentuale quasi del 70% si meritano finalmente una tariffa dell'acqua ispirata ai dettami della Costituzione e della Legalità, finché questa non verrà adeguata potranno applicarsi liberamente e senza conseguenze sul piano giuridico l'esito del referendum, che significa pagare l'acqua quasi un 12% in meno, un piccolo risparmio per il portafoglio ma un grande rispetto per il proprio voto.

Annunciamo quindi dopo la prima consegna al gestore Iren una nuova consegna in blocco di un centinaio di nuove lettere di adesione alla Campagna di Obbedienza Civile Venerdì mattina alle ore 11 davanti al Municipio di Reggio Emilia dove illustreremo anche le nostre prossime iniziative.

Sportelli di consulenza:

→ Sede Legambiente
Via Terrachini 18 – Reggio Emilia
dal Lunedì al Venerdì dalle 8.30 alle 12.30

→ Libreria INFOSHOP MAG6
via Sante Vincenzi 13/a (laterale di Via Matteotti, zona Mirabello),
Venerdì dalle 17.00 alle 18.30 e Sabato dalle 10.00 alle 12.00

→ Casa Cantoniera
Via Martiri della Bettola 6 (zona Ponte S.Pellegrino) – Reggio Emilia
Lunedì dalle 17.30 alle 19.00

per info e contatti: Emiliano: 349 1967628 - Maurizio: 340 6021874 - Cesare: 335 6280853

volantino Acqua pubblica2018