No all'accordo Acea-Mekerot
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- Pubblicato: Lunedì, 27 Gennaio 2014 10:20
No ai ladri d’acqua in Palestina. No all’accordo Acea-Mekorot. Acqua pubblica sì, ma anche limpida e libera.
Settimana Internazionale Contro Mekorot, 22-30 marzo. Partecipano, per ora, Brasile, Argentina, Uruguay, Grecia, Italia, Palestina. L'appello dalla Palestina.
Il 2 dicembre 2013, durante il vertice Italia-Israele, l’Acea, principale operatore italiano nel settore idrico, e la Mekorot, società idrica nazionale di Israele, hanno sottoscritto un Memorandum d'intesa. L’accordo prevede la collaborazione nel settore delle risorse idriche con lo scambio di esperienze e competenze.
L’esperienza che la Mekorot ha maturato, però, è fatta di gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani. Come documentato nel rapporto dell’organizzazione palestinese per i diritti umani, Al Haq, la Mekorot sottrae acqua illegalmente dalle falde palestinesi, provocando il prosciugamento delle risorse idriche, per poi fornire l’acqua saccheggiata alle colonie israeliane in Cisgiordania e a Gerusalemme est occupate.
Inoltre, la Mekorot, alla quale sono state “trasferite” nel 1982 dalle autorità militari israeliane tutte le infrastrutture idriche palestinesi per il prezzo simbolico di uno shekel (Euro 0,20), pratica una sistematica discriminazione nelle forniture di acqua alla popolazione palestinese, costretta a comprare la propria acqua dalla ditta israeliana a prezzi decisi da Israele. Riduce regolarmente le forniture idriche ai palestinesi, fino al 50 per cento, a favore delle colonie illegali e dell’agricoltura intensiva israeliana, creando quello che Al Haq chiama “l’apartheid dell’acqua”. Il consumo pro capite dei coloni israeliani, infatti, è dì 369 litri al giorno mentre quello dei palestinesi è di 73 litri, al di sotto della quantità minimaraccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di 100 litri.
Organizzazioni internazionali, quali Human Rights Watch e Amnesty International, hanno documentato come Israele eserciti un controllo totale sulle risorse idriche palestinesi e come le politiche israeliane dell’acqua siano uno strumento di espulsione, che impediscono lo sviluppo e costringono le popolazioni palestinesi a lasciare le proprie terre. L’organizzazione israeliana Who Profits definisce la Mekorot come “il braccio esecutivo del governo israeliano” per le questioni idriche nei Territori palestinesi occupati ed afferma che “è attivamente impegnata nella conduzione e nel mantenimento” della occupazione militare della Palestina.
Per queste ragioni, la società idrica Vitens, il primo fornitore di acqua in Olanda, a seguito delle indicazioni del Governo ha recentemente interrotto un accordo di collaborazione con la Mekorot motivando la decisione con il proprio impegno verso la legalità internazionale.
Sottoscrivendo l’accordo con la Mekorot, l’Acea si rende complice di queste gravi violazioni. Contravviene anche al proprio Codice Etico, che cita la sua adesione al Global Compact dell’ONU sulla responsabilità sociale delle imprese, il quale mette al primo posto la tutela dei diritti umani. Inoltre, la collaborazione ipotizzata tra Acea e la Mekorot va nel senso di uno sfruttamento commerciale delle risorse idriche, in contrasto con la gestione pubblica di un bene universale come l’acqua.
Con il presente appello noi che abbiamo a cuore il diritto fondamentale dell’accesso all’acqua e la tutela dei diritti umani:
- Esigiamo che l’Acea segua l’esempio della Vitens e receda immediatamente dall’accordo stipulato con la Mekorot.
- Chiediamo al Comune di Roma, in quanto azionista di maggioranza, di intraprendere tutte le azioni necessarie perché l’Acea interrompa ogni attività di collaborazione con la Mekorot.
- Ci appelliamo a tutti gli enti locali il cui servizio idrico è affidato a società partecipate da Acea affinché si attivino per far ritirare l’accordo.
- Chiediamo al governo italiano di impegnarsi come ha fatto il governo olandese e scoraggiare attivamente i legami commerciali con chi viola il diritto internazionale.
Il nostro impegno non è solo per l’acqua pubblica, ma anche per un’acqua limpida e libera.
Comitato No Accordo Acea – Mekorot
Aderiscono:
Coordinamento Romano Acqua Pubblica
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese
BDS Roma
Amici della Mezzaluna rossa Palestinese
Associazione Amicizia Italo-Palestinese Onlus, Firenze
Associazione per la Pace Nazionale
Associazione YODA, Bologna
AssoPace Palestina
BDS Firenze
Circolo SEL Aurelio Boccea di Roma "Adriana Cacciamani"
Cobas Acea
Cobas Lavoro Privato
Confederazione Cobas
Comitato "Con la Palestina nel cuore", Roma
Comitato Monteverde per la Palestina, Roma
Comitato No Expo
Comitato Piazza Carlo Giuliani Onlus
Comunità di base di San Paolo, Roma
Comunità Palestinese di Roma e del Lazio
Consiglio Metropolitano, Roma
Coordinamento Campagna BDS Bologna
Forum Palestina
Gazzella Onlus
Palestina Rossa
Per non dimenticare Gaza, Roma
Rete di Solidarietà con la Palestina – Milano
Rete Ebrei contro l’occupazione
Rete Radiè Resh nazionale
SCI Italia
Transform Italia
U.S. Citizens for Peace & Justice, Roma
Un ponte per...
Adesioni personali:
Prof. Angelo Baracca, Firenze
Luigi de Magistris, Sindaco di Napoli
Nicoletta Dosio, Val Susa
Elena Giuliani, Genova
Haidi Gaggio Giuliani, già Senatrice
Luisa Morgantini, già Vice Presidente, Parlamento Europeo
Vincenzo Vita, già Senatore
Fonti:
Al Haq, Water For one People only: Discriminatory Access and ‘Water-Apartheid’ in the OPT (2013)
Who Profits, Il coinvolgimento della Mekorot nell'occupazione israeliana (2013)
Human Rights Watch, Separate and Unequal: Israel’s Discriminatory Treatment of Palestinians in the Occupied Palestinian Territories (2010)
Amnesty International, Troubled Waters: Palestinians Denied Fair Access to Water (2009)
Materiali e approfondimenti