Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Gestione dell’acqua in Toscana: la nuova multiutility in nome della finanza

NoNewCo ToscanaGestione dell’acqua: in nome della finanza si rinnega quanto deciso nell’autorita’ competente e si spacca il fronte dei sindaci in Publiacqua S.p.A. e nelle altre gestioni toscane.

L’iniziativa dei sindaci dei comuni di Firenze, Prato ed Empoli, sostenuta dal governatore Giani e dall’assessore all’ambiente Monni, nella costituzione della NewCo Acqua Toscana, invece di aggregare il fronte dei soci pubblici nella gestione del servizio idrico ottiene l’effetto contrario, incontra le resistenze sia di alcuni sindaci soci di Publiacqua, sia dichiarazioni contrarie agli obiettivi proposti anche delle altre gestioni del servizio in Toscana.

La NewCo nata in funzione della creazione della grande Multiutility toscana per la gestione di tutti i servizi pubblici locali, acqua, rifiuti, gas, etc. di cui ne è prevista la quotazione in borsa, oltre a non essere gradita a 13 sindaci soci di Publiacqua è stata rinnegata ufficialmente dal presidente di Acque S.p.A., Sardu, nel corso di un’iniziativa tenuta a Pontedera, presumibilmente in rappresentanza dei sindaci di questa conferenza territoriale.

Inoltre si sono creati rapporti molto tesi, sia in Publiacqua sia in Acque Spa, tra i soci pubblici e quelli privati in relazione alla governance delle due gestioni.

In entrambe sono stati disdetti i patti parasociali che regolavano i rapporti tra socio privato e pubblico, questo per rimediare agli errori fatti nel momento dell’affidamento del servizio al socio privato, stabilendo che l’amministratore delegato fosse nominato dal socio di minoranza (quindi il privato) e che per deliberare occorreva 2/3 delle quote sociali, quindi l’accordo con il socio privato. Chiaramente mettendo il controllo della gestione in mano al socio privato.

Peccato che anche negli statuti delle società sono previste le stesse condizioni, se non addirittura peggiori, infatti in Acque Spa in due anni non si è riusciti a sottoscrivere nuovi patti parasociali e in Publiacqua al tentativo di forzatura da parte pubblica di modifica dello statuto, il socio privato non ha esitato a rivolgersi alla magistratura.

Tutte queste manovre sono state messe in atto al di fuori dell’organo istituzionale preposto alla scelta della forma di gestione del servizio, previsto dalla legge regionale 60 del 2011, rappresentato dall’Autorità Idrica Toscana.

L’8 settembre, si legge sul quotidiano La Nazione cronaca di Firenze, dovrebbe tenersi nuovamente l’assemblea dei soci convocata dalla società per azioni Publiacqua per il cambiamento dello statuto, propedeutico all’avvio del progetto della NewCo, per la grande società Multiutility di servizi con Publiacqua, Alia SpA e Consiag SpA, siamo in attesa di vedere se anche stavolta il socio privato si metterà di traverso o se sono stati raggiunti accordi di cui vorremmo essere informati.

Il “CCA dbr-Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione, le bonifiche e la ripubblicizzazione del servizio idrico” (*), il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e Federalberghi Apuoversiliese, che da tempo sono impegnati sulla questione dei servizi idrici, nell’ultimo convegno nazionale tenutosi a giugno, avevano mostrato molta preoccupazione rispetto alla prospettiva della costituzione di questa NewCo perché il progetto prevede, in un momento successivo, l’annessione di tutte le società di servizi della Toscana a questa holding e la sua quotazione in Borsa.
Noi pensiamo convintamente - dichiarano gli attivisti delle varie associazioni e comitati - che l’acqua debba essere fuori dalle logiche del mercato e che la quotazione dell’acqua in Borsa non dia un segnale di rispetto della Costituzione, infatti con il referendum nazionale sull’acqua del 2011 i cittadini si sono espressi per il 96% per l’acqua pubblica”.

L’altro aspetto che ci preoccupa è il reperimento dei finanziamenti per liquidare il socio privato, per Publiacqua il socio Pubblico quantifica in circa 150 milioni per Acque Spa circa 90, cifre su cui il socio privato non si è ancora espresso, sta di fatto che tutti i comuni, invece di accantonare i lauti profitti fatti da queste società, proprio in vista della liquidazione del socio privato, ne hanno chiesto una maggiore distribuzione, temiamo che la quotazione in borsa, sia legata a questo. Nessuno si pone domande sui rischi di mettere la nostra acqua in mano dei fondi di investimento o fondi pensione.

Vista la grande attenzione sulla questione si sono espressi in questi giorni anche i sindacati. Ad esempio la CGIL critica la quotazione in Borsa, ma nessuno dei tre sindacati spende una parola sul fatto che la Multiutility comunque sarà una grande società per azioni di diritto privato e che oggi anche gli economisti hanno capito che le grandi società quasi mai sono sinonimo di efficacia ed efficienza.


(*) “Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione le bonifiche e la ripubblicizzazione dei servizi del servizio idrico”-CCA dbr (*)
Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana aps - Associazione ‘Comitato Acqua alla gola Massa - Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua - Movimento Consumatori Nazionale aps - Comitato Apuano salute ambiente della provincia di Massa Carrara - IBS-Inter-rete Beni comuni e Sostenibilità aps - Magliette Bianche di Massa Carrara. Con il supporto del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua (Nazionale)

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Associazione Federalberghi Costa Apuana e Versilia

volantino Acqua pubblica2018