Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Regione Lazio: l’Acqua pubblica è o meno nelle intenzioni del PD di Zingaretti?

Lazio acqua pubblicaAcea batte i Sindaci resistenti 45[1] a 15[2]. Non è il risultato di un match sportivo, sono le percentuali delle perdite degli acquedotti. Risultato che, tragicamente, rischia di coincidere anche con la partita che si sta giocando, ormai da qualche anno, a colpi di ricorsi tra la Regione Lazio e le amministrazioni comunali che, preoccupate di tutelare la risorsa acqua, non vogliono cedere il Servizio Idrico Integrato (SII) al gestore unico. E’ un dato che fa impressione e che dimostra in modo inequivocabile come, laddove non si fa profitto sull’acqua, la risorsa è tutelata e non sprecata, anche con i pochi, e sempre più esigui, mezzi economici dei Comuni.

La Regione Lazio potrebbe intervenire ma è sempre più evidente che preferisce “lavarsene le mani” e, proprio mentre sembrava vedersi un debole spiraglio di luce in fondo al tunnel, arriva un nuovo stop: nella riunione delle Commissioni Regionali VIII (Ambiente) e XII (Tutela del Territorio) di martedì 20 novembre (in cui si sarebbe dovuta votare una Risoluzione che avrebbe dovuto approvare una “sorta di moratoria” per non cedere il SII e accelerare l’iter della Riforma degli Ambiti di Bacino Idrografico) i consiglieri della maggioranza di Zingaretti entrano in fibrillazione, prendono tempo e chiedono che la seduta si aggiorni alla prossima settimana.

Rimandare di pochi giorni fa la differenza? La fa ed è enorme perché proprio mentre si convocava la riunione congiunta delle Commissioni il neo assessore Alessandri (subentrato a Refrigeri nella gestione della questione acqua) ha inviato ai Sindaci una nota con cui gli intima di cedere al gestore unico il SII entro il 3 dicembre.

Non si può far a meno di rilevare il dato politico della vicenda: questa non è una semplice nota inviata, come di rito, da un funzionario: è lo stesso Alessandri che dà un ultimatum ai Comuni, proprio colui che nei mesi scorsi aveva ricevuto i sindaci e li aveva invece rassicurati sull’intenzione della Giunta di accogliere le loro istanze in attesa dell’attuazione della L. R. 5/2014 “Tutela, Governo e Gestione Pubblica delle Acque”.

Non era poi tanto difficile da attuare la 5/2014 ma, è chiaro che questo avrebbe significato avviare i percorsi di ripubblicizzazione dell’acqua nei territori, praticamente un atto dovuto dopo i risultati del Referendum del 2011 in cui 27 milioni avevano votato per l’acqua pubblica.

La Regione Lazio ha invece aspettato anni in attesa che i vari governi Renzi e Gentiloni, in palese contrasto con l’esito referendario, stringessero il cappio ai Comuni resistenti con la Legge di Stabilità e le successive circolari ministeriali che imponevano la cessione del Servizio Idrico.

Non solo, nel suo programma elettorale Zingaretti ha esplicitamente dichiarato: “Specifica attenzione andrà attribuita anche alla questione idrica. […] Con la Legge Regionale 5/2014, adottata a seguito del referendum sull'Acqua Pubblica, la Regione si è dotata di una specifica normativa in materia. La Giunta ha recentemente ridefinito gli Ambiti territoriali ottimali di bacino idrografico in vista del miglioramento del servizio idrico integrato sulla base dei principi dell’unità di bacino, dell'unicità della gestione e dell’adeguatezza delle dimensioni gestionali. Si apre adesso la fase della sottoscrizione delle convenzioni di cooperazione con le amministrazioni locali in cui sarà massima la partecipazione nella discussione per la definizione di un assetto che veda il combinarsi di autonomia dei territori, diritti dei cittadini, efficienza del servizio”.

La “specifica normativa” di Zingaretti va nella direzione contraria alla 5/2014 e per questo è stata fortemente contestata da Comitati e Sindaci tanto che l’ha dovuta sospendere e tuttora siamo in attesa di sapere come intende dar seguito alle tante promesse.

Oggi inoltre, mentre la proposta di Legge Nazionale sull’Acqua Pubblica elaborata dai Movimenti per l’Acqua è approdata in Parlamento, e quindi quello che si è deciso di NON FARE in Regione Lazio potrebbe diventare Legge dello Stato, incredibilmente si agisce di nuovo con la politica dei due tempi: da una parte si illudono cittadini e sindaci che la Legge 5/2014 sarà attuata (prima o poi) dall’altra, prima di farlo, si tenta di espropriare dell’Acqua i pochi Comuni che ancora resistono.

23 novembre 2018

Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio

 

 


[1] Come dichiarato dalla stessa ACEA ATO2 alla stampa in occasione della grave crisi idrica dello scorso anno

[2] Fonte: http://www.acqua.gov.it

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