Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Ferrara 20/1 - Incontro con il Sindaco

dollaro acquaDopo l'incontro con il Sindaco Tagliani (vd rassegna stampa allegata), prosegue la mobilitazione a Ferrara. Se il primo cittadino sembra infatti rassegnato alla privatizzazione dell'acqua, lo stesso non può dirsi per il comitato.

Tagliani rassegnato alla privatizzazione dell’acqua

da www. Estense.com

In una conferenza stampa piuttosto informale, ieri al Bar Tiffany, in piazza Municipale a Ferrara, Corrado Oddi e Marcella Ravaglia, del “Comitato Acqua pubblica”, hanno riferito sull’esito dell’incontro avvenuto nella giornata di lunedì 19 gennaio con il sindaco Tiziano Tagliani.

La prima a prendere la parola è Marcella Ravaglia che espone quanto è emerso dall’incontro con il primo cittadino. Centro della discussione sono stati gli effetti che i recenti provvedimenti legislativi potrebbero avere sullo stato dei servizi pubblici.

La Legge di Stabilità, il decreto “Sblocca Italia” e anche i provvedimenti previsti dal piano Cottarelli porterebbero un deciso impatto sul servizio idrico della provincia. L’ipotesi di un gestore unico su base territoriale e la possibilità di utilizzare alcune quote delle aziende partecipate al di fuori dei limiti imposti dal cosiddetto “patto di stabilità” potrebbero risultare invitanti per quelle amministrazioni municipali in difficoltà di bilancio. L’effetto immediato, secondo gli esponenti del “Comitato Acqua pubblica”, sarebbe la completa privatizzazione dei servizi pubblici locali, tra i quali i servizi idrici.

La replica del sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, ha voluto rassicurare i membri del comitato e la cittadinanza tutta. Non sono infatti previste, per tutto il 2015, cessioni di quote delle aziende municipali partecipate, come Hera. Il punto di convergenza che pare sia emerso durante l’incontro tra gli esponenti del “Comitato Acqua pubblica” e il primo cittadino pare proprio essere stato il mantenimento dello status quo nella gestione delle quote di Hera del Comune di Ferrara.

Il sindaco Tagliani ha voluto però precisare che vincolerà un eventuale rinnovo del Patto di Sindacato di Hera all’utilizzo dell’inceneritore di Cassana. Già nei giorni precedenti (18 gennaio 2015), Tagliani aveva espresso parere contrario a un possibile rinnovo, data la scarsa rilevanza del Comune di Ferrara nella gestione complessiva della multiutility Hera, prefigurando per il futuro una posizione di semplice azionista per il municipio estense.

In conclusione, il “Comitato Acqua pubblica” ha chiesto al sindaco di rendere partecipe, per quanto possibile e secondo modalità concordate, tutta la cittadinanza circa la gestione delle aziende partecipate e l’utilizzo dei beni comuni. La replica del sindaco ha voluto tuttavia sottolineare come “l’acqua” e i servizi idrici in generale non siano tra le priorità del cittadino “medio” ferrarese.

A parziale smentita di quanto affermato da Tagliani, il racconto dell’esperienza di Raffaella Malaguti, residente a Sant’Agostino, costretta a vivere fuori di casa a causa dei danni provocati dal terremoto del 2012. Mentre si avviava a riconquistare la tanto agognata “normalità”, ricostruendo la sua abitazione, Raffaella Malaguti ha dovuto confrontarsi con Hera riguardo alla riparazione di un danno occorso ad un condotto dell’acqua che non era segnalato nei rilevamenti, tuttavia appartenente alla rete dell’azienda. «Il comportamento di Hera non è certo stato esemplare», dice la Malaguti, che si è vista prorogare l’intervento di ripristino della rete di due mesi, nel completo silenzio dei responsabili della multiutility.

A Corrado Oddi è spettato il compito di trarre le conclusioni di quanto è emerso dall’incontro del comitato con il primo cittadino di Ferrara, anche in ragione della testimonianza di Raffaella Malaguti: «Mi pare chiaro che Hera si muova seguendo logiche privatistiche, tese alla massimizzazione dei profitti, lasciando da parte l’interesse pubblico». Oddi non ha lesinato le critiche anche al sindaco Tagliani, definendolo «rassegnato alla privatizzazione dell’acqua e di molti altri servizi». Secondo il rappresentante del “Comitato Acqua pubblica” sono molti ormai gli amministratori locali che paiono arrendevoli nei confronti dell’avanzare delle aziende private. Oddi parla addirittura di una “eutanasia del pubblico”, in un panorama complessivo fatto di Enti locali di vario genere che rinunciano lentamente alla loro funzione in favore di imprese ed aziende private, le quali rispondono a regole e logiche del tutto diverse.

La conferenza si è poi conclusa con un promemoria per le prossime iniziative del “Comitato Acqua pubblica”, che proseguirà la sua mobilitazione il 12 e 13 febbraio prossimi, con l’organizzazione di un evento di portata nazionale.

 

 

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