Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Lamezia - No alla discarica di Battaglina

RifiutiIl Comitato Lametino per l’Acqua Pubblica sostiene la lotta dei cittadini contro la discarica di Battaglina

 

La scorsa domenica una delegazione del Comitato Lametino Acqua Pubblica ha partecipato al presidio in piazza nel Comune di Cortale, organizzato dal Comitato No Discarica di Battaglina.

 

Il Comitato Lametino ha reputato necessario, non solo esprimere la propria solidarietà al Comitato promotore e a tutti i cittadini dei comuni interessati dalla discarica (di fatto tutti i comuni che in quell’area hanno aderito al Piano Strutturale Associato e all’Unione dei Comuni di Monte Contessa), ma soprattutto aderire attivamente alla battaglia in ragione di una sostanziale interferenza della costruenda discarica con il comune di Lamezia Terme, visto che l’acquedotto Marmoro-Giardinelli, che capta acqua dalle locali falde acquifere sulle quali insiste la discarica stessa, fornisce acqua potabile a tutto l’abitato del quartiere di SAN PIETRO LAMETINO.  Da sempre infatti il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua è in prima fila e sostiene le battaglie per la difesa del territorio e dei beni comuni.

La storia di questa discarica in fase di realizzazione nel Comune di San Floro - ma in agro di proprietà del Comune di Borgia – assume connotati che sfociano nell’assurdo sin dalla semplice denominazione - “Isola Ecologica di Battaglina” - che di ecologico non ha nulla visto che si tratta effettivamente di una discarica di rifiuti. Già nel gennaio del 2011 la Guardia Forestale aveva sequestrato il cantiere bloccando i lavori perché realizzati su territorio sottoposto a vincolo (era stato infatti colpito da un forte incendio che ha distrutto diversi ettari di bosco). Infatti, malgrado il colpevole assenso di tecnici e amministratori dei Comuni di San Floro, Borgia e della Regione Calabria, nel corso dei controlli effettuati, la Forestale aveva accertato che i lavori iniziati per la realizzazione della discarica (che in apparenza era in possesso di tutti i requisiti, le autorizzazioni ed i nulla osta previsti) in realtà erano in palese violazione di numerose norme e leggi vigenti.

Durante la visione degli atti sequestrati fu messo in evidenza che la Sirim Srl - proponente e futuro gestore dell’impianto per i futuri 5 anni - aveva avviato la realizzazione della discarica presentando gran parte degli atti e della documentazione, necessaria per l'acquisizione delle autorizzazioni e dei nulla osta previsti, palesemente falsa. Solo così infatti era stato possibile superare i vincoli inibitori esistenti quali quello idrogeologico e, soprattutto, quello previsto dalla Legge 353/2000 derivante dall'incendio boschivo che, come accennavamo prima, ha interessato l’area nel 2007.

Qualcuno dotato di particolare malizia potrebbe a questo punto rimarcare che l’incendio sia stato funzionale a creare le condizioni per degradare a tal punto l’area da poterci realizzare sopra solo una discarica. Ma queste considerazioni le lasciamo ai malpensanti!

Oggi la Sirim Srl sta procedendo coi lavori (avviati il 4 marzo 2013) in virtù di un decreto di compatibilità ambientale vecchio di 4 anni e questo perché il procedimento penale è stato archiviato nonostante l’intervento della Forestale e, soprattutto, il pronunciamento della Corte di Cassazione Penale la quale, con sentenza n.16592 del 31.03.2011, rigettava il ricorso del legale rappresentante della Sirim Srl contro il provvedimento di sequestro.

La Sirim Srl sta realizzando un impianto con capacità totale di interramento di circa 3 milioni di metri cubi con un limite di conferimento di 300 tonnellate/giorno.

La discarica sarà caratterizzata da due vasche. La prima (lotto A) di 34mila mq avrà una capienza di 456.022 mc e conterrà “rifiuti costituiti da fibre minerali artificiali, materiali non pericolosi a basse di gesso, materiale edile contenente amianto. La seconda vasca (lotto B) “conterrà altri rifiuti non pericolosi ed inerti” ed avrà una capienza di circa 2.480.188 mc di rifiuti ed interesserà un area di circa 92.600 mq.

Soltanto le due vasche copriranno un area di 126.600 mq. (12,66 ettari!)

Senza entrare nel merito delle vicende tecnico-giudiziarie (che pur approfondiremo), certamente questa faccenda ci sa di torbido, ci allarma e ci fa schierare al fianco dei cittadini e del Comitato No Discarica di Battaglina. Oggi in Calabria, come nel resto d’Italia, si continua a giocare sulla pelle e la salute di centinaia di migliaia di cittadini i quali però, non più ignari dei pericoli che comporta vivere in prossimità di una discarica di rifiuti, scendono in piazza con la consapevolezza della necessità di contrastare, anche duramente, la realizzazione di impianti di questa natura che devastano il territorio e minacciano la salute degli abitanti.

Anche in questa occasione rimarchiamo che l’unica soluzione possibile, che possa dare nell’immediato una risposta concreta, sia da un lato la raccolta differenziata spinta, porta a porta, dall’altro un’azione diffusa di lotta e di mobilitazione al fine di obbligare i propri amministratori locali e regionali affinché adottino la politica dei “Rifiuti Zero”, sistema peraltro utilizzato in diversi “comuni virtuosi” con ottimi risultati di percentuale di rifiuti differenziati.

Invitiamo pertanto la popolazione lametina e la Giunta Speranza a far sentire la propria voce contro questa mega opera inutile e dannosa esprimendo solidarietà a tutti i cittadini interessati e al Comitato No Discarica Battaglina. Basta discariche!

 

Lamezia Terme, 11.12.2013

volantino Acqua pubblica2018