Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Mercurio nei sedimenti del Pescara e negli scampi

piombo

Comunicato stampa

Serve mappare la contaminazione in tutte le matrici e agire

I dati disponibili sulla contaminazione da mercurio nell'area di Pescara (oltre a quella di Bussi) dovrebbero portare immediatamente ad agire.

Oggi leggiamo degli scampi pescati nel 2009 di fronte a Pescara, nel raggio di 40 miglia, analizzati da un team dell'Università di Teramo e del C.Re.A.A di Torino, in cui, secondo i ricercatori, sono stati riscontrati valori preoccupanti anche nella parte edule (0,78 milligrammi/kg nella "white meat" contro un limite comunitario di 0,5 milligrammi/kg; la carne bollita che i ricercatori hanno esaminato ha raggiunto anche valori superiori, di 1,05 milligrammi/kg).

 

In ogni caso alleghiamo integralmente lo studio, pubblicato nel 2013 su una prestigiosa rivista scientifica internazionale (Environmental Science and Pollution Research edita da Springer-Verlag), dove i ricercatori, pur non individuando esattamente la fonte di inquinamento dell'ambiente che può aver causato la contaminazione degli animali, esprimono la loro preoccupazione per tale situazione (basta leggere diversi passaggi del lavoro e l'abstract riportato alla fine del comunicato) e propongono precise azioni da attuare.

Questi dati fanno il paio con quelli dell'ARTA del 2012 relativi ai sedimenti del Porto Canale di Pescara, poi dragati con un grande dispendio economico. La stragrande maggioranza dei campioni (59 su 75) è risultata avere livelli di mercurio superiore allo standard di qualità fissato dal Decreto Ministeriale 56 del 14/04/2009 (0,3 milligrammi/kg). Due campioni presentavano valori estremamente elevati, rispettivamente di 14 e 17 milligrammi/kg, addirittura maggiori rispetto ai picchi riscontrati in una delle aree più contaminate da mercurio in Mediterraneo, la laguna di Grado (a causa dell'Isonzo che trasporta verso valle i sedimenti di una miniera di mercurio, nonché della presenza sulla costa di un impianto industriale cloro-soda, simile a quello che operava a Bussi).

Per questa ragione, e a seguito della presentazione dei dati da parte dei PM nel corso del processo, è indispensabile conoscere nel dettaglio tutto il territorio, anche per intraprendere le azioni che possono coinvolgere i cittadini (peraltro per il principio di precauzione alcune misure dovrebbero essere attivate immediatamente).

Un esempio di mappatura che fa comprendere cosa si potrebbe fare per descrivere la qualità ambientale della vallata del Pescara e del mare antistante lo troviamo, realizzato da anni, per la Laguna di Venezia (tra le tante mappe disponibili, indichiamo quella del mercurio nei sedimenti http://cigno.atlantedellalaguna.it/maps/49/embed). Tutto on-line e tutto facilmente consultabile anche dai semplici cittadini. Un altro esempio più recente è il data-base online prodotto dalla regione Campania per la Terra dei Fuochi (http://www.beta.regione.campania.it/it/news/dati) in cui si possono leggere i valori delle sostanze per ogni singolo campionamento.

Esprimiamo sconcerto per il silenzio di troppe istituzioni che paiono impreparate a reagire e non aver compreso la portata del problema che dovremo affrontare come comunità. E' un disastro quasi unico nell'Europa occidentale per numero di persone coinvolte, per l'esposizione a plurime sostanze estremamente pericolose e per il fatto che tutto ciò è avvenuto attraverso varie fonti di esposizione per decenni.

 

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