Forum Abruzzese per l'Acqua scrive ai sindaci soci di ACA SpA
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- Pubblicato: Venerdì, 19 Luglio 2013 16:26

CAMBIARE STRADA SI PUÒ: SERVONO TRASPARENZA E LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI
Pescara, 24 Luglio 2013
Gli arresti e le inchieste danno indirettamente forza a quello che da anni il movimento in difesa dell’acqua va denunciando all’opinione pubblica, alle forze sociali e politiche, e anche agli organi giudiziari. Da anni chiediamo infatti che i cittadini possano conoscere e partecipare alla gestione del bene comune acqua, perché è solo attraverso una maggiore responsabilità e partecipazione sociale che una proprietà pubblica delle reti può evitare burocrazia e clientelismi.
In Abruzzo abbiamo chiesto di partecipare, senza percepire un soldo, alla gestione per controllare e migliorare il servizio. A livello locale, l’Assi di Pescara ha votato per la ripubblicizzazione, ma questa buona intenzione non è mai stata discussa. Si stanno chiedendo revisioni tariffarie basandosi su bilanci che le stesse autorità definiscono poco credibili. Un commissario-tecnico da anni occupa ruoli decisionali nella gestione del servizio idrico abruzzese e oggi grida allo scandalo per un debito che si aggira intorno ai 300 milioni. Abbiamo presentato una proposta di Legge Regionale di riordino del servizio idrico in senso pubblico e partecipato. Ad oggi nulla è cambiato e le nostre richieste, a custodia dell’espressione democratica di oltre 500.000 abruzzesi attraverso il referendum, sono rimaste inascoltate. Ora, a scandalo avvenuto, tutti, anche chi ha responsabilità dirette e indirette nella attuale inefficace gestione, fa suo lo slogan “fuori la politica dall’acqua”. Secondo noi non è la politica a dover essere estromessa dalla gestione dell’acqua, ma i politici ed i tecnici corrotti!
Per tutto questo chiediamo ai Sindaci, soci e detentori del 100% del capitale di Aca S.p.A., troppo spesso nei fatti conniventi con questo tipo di gestione, uno scatto d’orgoglio in favore dei propri cittadini e del bene comune Acqua. È impensabile far finta di niente o attuare scelte di mera facciata. Prima di tutto è necessario richiedere le dimissioni di tutto l’attuale consiglio di amministrazione di ACA spa, fatto questo pensiamo che i Sindaci debbano muoversi con trasparenza verso tre obiettivi immediati:
- Evitare che venga eletto un nuovo consiglio di amministrazione ACA con i compromessi di sempre o peggio ancora con un commissario. Dare mandato ad un nuovo CdA che gestisca la società per il breve lasso di tempo necessario alla formulazione delle due proposte di seguito esplicitate.
- Formulare un Audit sul bilancio, che revisioni e spulci in brevissimo tempo tutti i conti dell’ACA. Vogliamo che a portarlo avanti sia un gruppo di tre esperti: uno nominato dalle amministrazioni comunali che si sono opposte alla politica clientelare dell’ACA, uno dai lavoratori del settore ed uno da parte del nostro Forum Abruzzese dell’Acqua.
- Formulare una proposta concreta di ripubblicizzazione. Una volta verificati i conti si può costruire una gestione pubblica, di diritto pubblico e partecipata del bene Acqua, che si fondi sul controllo, la responsabilizzazione e il coinvolgimento di cittadini, lavoratori del settore e poteri locali, come è stato già fatto a Napoli, Palermo e Reggio Emilia.
Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua
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Non è la politica a dover essere buttata fuori dalla gestione dell’acqua, ma i politici ed i tecnici corrotti!
Per tutto questo chiediamo ai Sindaci, soci e detentori del 100% del capitale di Aca S.p.A., spesso conniventi con una gestione del servizio idrico clientelare e privatistica, uno scatto d’orgoglio per i propri cittadini e il bene comune Acqua. Noi pensiamo che una Politica per la difesa dell’acqua può realizzarsi attraverso una trasparenza vera e per questo vogliamo un AUDIT SUL DEBITO, che revisioni e spulci in brevissimo tempo tutti, proprio tutti, i conti dell’Aca. Vogliamo che a farlo sia un gruppo di tre esperti: uno nominato dalle amministrazioni comunali, che si sono opposte alla politica clientelare dell’ACA, uno dai lavoratori del settore ed uno da parte del nostro Foro Abruzzese dell’Acqua, che da anni e senza nulla pretendere per sè ha lottato e difeso l’acqua dalle politiche clientelari e privatistiche. Verificati i conti e le magagne si può costruire una gestione pubblica, di diritto pubblico e partecipata del bene acqua, che si fondi sul controllo, la responsabilizzazione e partecipazione di cittadini, lavoratori del settore e poteri locali come hanno fatto Napoli, Palermo o Reggio Emilia.
DAL MALAFFARE SI VIENE FUORI CON TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE CITTADINA!
FORUM ABRUZZESE DEI MOVIMENTI DELL’ACQUA
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