Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Arezzo - Chiusure illegittime dei contatori: il comitato acqua pubblica risponde al direttore dell’AIT e a Nuove Acque

comitato arezzoIl Direttore dell’AIT (Autorità Idrica Toscana), Alessandro Mazzei, sostiene, in una lettera che ci ha inviato e che ha reso pubblica, che Nuove Acque e l’AIT agiscono secondo la legge e che quindi le azioni del Comitato Acqua Pubblica tese a far rispettare l’esito referendario del 2011 sono “lesive del corretto rapporto utente-fornitore di un servizio pubblico, nonché dannose per la restante parte dell'utenza, costituita da decine di migliaia di utenti che pagano regolarmente le bollette dei servizi idrici”.

Poi Mazzei ironizza “Può sembrare banale ricordare che una norma, finché non è dichiarata illegittima da parte dell'autorità competente, deve essere applicata.” 

Ma se Nuove Acque e AIT rispettano la legge o meno (e ricordiamo che l’esito referendario è un atto avente forza di legge) non lo stabilisce Mazzei e nemmeno Nuove Acque stessa. Lo stabiliscono i giudici: sarà banale ricordarlo ma ciò succede da alcuni secoli nei Paesi del mondo civilizzato. Ma Mazzei e Nuove Acque evidentemente sono rimasti al Medioevo dove i vari signorotti disponevano come volevano dei sudditi.
Quindi se l’AIT e Nuove Acque ritengono che la contestazione di una quota di tariffa effettuata da centinaia e forse migliaia di utenti non sia legittima possono ricorrere, come tutti, al giudice per ottenere quella che secondo loro è giustizia; invece di abusare illegittimamente del loro potere di monopolista chiudendo i contatori e lasciando senza acqua famiglie intere in violazione della 221/2015 che impone ai gestori di garantire un minimo quantitativo vitale di acqua necessario al fabbisogno per sopravvivere, persino ai morosi, figuriamoci agli Obbedienti Civili che morosi non sono.
Questo comportamento dell’AIT e di Nuove Acque potrebbe prefigurare un reato anche alla luce del fatto che ci sono già tre sentenze di tre diversi giudici di pace di Arezzo che su questo tema, non solo hanno dato ragione agli utenti che hanno ricorso ma che hanno persino condannato Nuove Acque alle spese. Ricordiamo inoltre che è tutt’ora pendente un ricorso al TAR Toscana proprio contro l’AIT stessa in materia di rimborsi “farsa” della remunerazione del capitale investito.
Peraltro ricordiamo che in questi anni le varie supposte autorità di controllo e Nuove Acque stessa sono state ripetutamente e sistematicamente sconfitte dal Comitato Acqua Pubblica davanti ai giudici, spesso anche con condanna alle spese, TAR della Toscana, Consiglio di Stato e Giudici di Pace su molti argomenti diversi: tariffe retroattive (800 mila euro ingiustamente addebitate agli utenti e poi restituite dopo sentenza del Consiglio di Stato), rimborso decennale sulla depurazione non dovuta (anziché rimborso quinquennale come di regola fa Nuove Acque), applicazione della quota fissa, rimborso della quota di depurazione anche nel caso di presenza di un progetto mai realizzato e appunto anche l’addebito della quota di profitto dopo che il referendum del 2011 stravinto dai cittadini l’ha cancellata.
Non esiste nemmeno un caso in cui in un contenzioso con il Comitato Acqua Pubblica un giudice abbia dato ragione a Nuove Acque SpA / AIT.
In merito all’esito di questi contenziosi AIT e Nuove Acque ancora non hanno risposto alla nostra richiesta: chi ha pagato per i ripetuti e sistematici errori nell’applicazione delle leggi? Hanno fatto pagare personalmente ai dirigenti oppure i costi si sono ripartititi ingiustamente su tutti gli utenti?
Siccome – nonostante la non risposta – siamo certi della seconda ipotesi (magari questi dirigenti saranno anche stati premiati), non mancheremo nei prossimi giorni di fare un esposto alla Corte dei Conti al fine di verificare le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti.
Riteniamo quindi che, più che a noi, l’AIT debba chiedere a Nuove Acque di rispettare la legge vigente ed in primis riallacciare tutti i servizi distaccati. 

Arezzo, 3 aprile 2016

COMITATO ACQUA PUBBLICA DI AREZZO
Organizzazione per la tutela dei cittadini
cod. fiscale 92055000514
Sede legale: Via Guido Monaco, 48 – Arezzo - c/o ACLI

volantino Acqua pubblica2018