Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Senz'acqua in agosto a 87 anni. L'azienda era chiusa per ferie

rubinettoLa mattina del 9 agosto scorso, dai rubinetti della signora Catalda Alù cessa di scorrere l'acqua. La signora Alù vive a Formia, ha 87 anni, due bypass coronarici e una valvola cardiaca artificiale. È invalida al 100%, deve essere lavata, idratata e cambiata più volte al giorno. Al call center di Acqualatina, concessionaria in regime di monopolio del servizio idrico della zona, l'operatrice risponde che si tratta di una “normale” riduzione del flusso, dovuta a motivi tecnici. Alla sera qualche goccia d'acqua torna a sgorgare dai rubinetti della signora Alù, una quantità del tutto insufficiente per qualsiasi necessità. Questa situazione va avanti fino al giorno successivo, il 10 agosto, quando, invece dell'acqua arriva per posta ordinaria un sollecito di pagamento da parte di Acqualatina. La signora Alù non aveva mai ricevuto in precedenza solleciti di pagamento, tanto più che aveva dato mandato alla sua banca di pagare tutte le sue utenze utilizzando quello che si chiama in termini tecnici “domiciliazione bancaria”. Per i parenti della signora non rimane che rivolgersi direttamente ad Acqualatina. Al call center si risponde dicendo che “evidentemente” si era proceduto ad un taglio della fornitura, mentre gli stabili della società sono chiusi (siamo nella settimana di ferragosto) per tutta la settimana.

Seguendo le indicazioni del call center i presunti insoluti vengono regolati al mattino dell'11 agosto, senza nemmeno verificarne la fondatezza e spediti per fax ad Acqualatina. Non rimane che aspettare.

L'acqua, nella casa della signora Alù arriva dopo una settimana dall'interruzione della fornitura. Una settimana senz'acqua, al quarto piano, in pieno agosto: un inferno.

“Le presunte ragioni creditorie di Acqualatina – dice l'avvocato Giuseppe Valenti, legale della signora Alù – hanno prevalso su qualsiasi buonsenso, creando una situazione inumana”. L'avvocato non si è fermato alle parole e ha impugnato la vicenda di fronte a tre organi competenti: Garante Regionale del servizio idrico integrato, Commissione Europea e Corte Europea dei diritti dell'uomo. La Commissione Europea ha infatti il ruolo di vigilanza sul rispetto dei diritti umani essenziali quali l'accesso all'acqua potabile, come l'Assemblea Generale dell'Onu ha deliberato lo scorso luglio. I diritti umani sono considerati un valore  fondate dell'Unione, i paesi membri non possono consentire norme e pratiche che non li rispettino. Un pronunciamento favorevole da parte degli organi  comunitari potrebbe segnare un passo avanti nel segno dei diritti fondamentali e dell'accesso all'acqua potabile per tutti i cittadini dell'Unione Europea.

volantino Acqua pubblica2018