Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Arezzo, il Comune contrario alla delibera AEEG

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“Una presa di posizione che aiuta la nostra battaglia”.

E’ il Comune di Arezzo, nella persona del sindaco Fanfani e dell’assessore Francesco Romizi, a scrivere una lettera agli organi ministeriali e regionali sottolineando la propria contrarietà alla delibera tariffaria dell’Autorità per l’Energia e il Gas (643/2013). Un gesto che ha trovato il plauso del Comitato Acqua Pubblica di Arezzo che non ha tardato ad esprimere la propria soddisfazione in merito al supporto arrivato. Guarda il video.

“Un appoggio tanto sostanziale nei contenuti quanto formale per l’atto in sé – affermano gli aderenti del Comitato in merito alla lettera – non è ammissibile che gli enti locali, nel contesto generale del patto di stabilità, pareggio di bilancio, revisione di spesa e “razionalizzazioni”, siano espropriati di fatto della possibilità di esplicare le loro funzioni a tutela delle esigenze territoriali e del pubblico interesse. Ancora una volta si propone questo svuotamento di potere cui tutti i sindaci dovrebbero opporre ferma resistenza”.

Ma la battaglia del Comitato Acqua Pubblica di Arezzo continua a pieno regime. Nel territorio aretino infatti, sono molti coloro che stanno continuando ad aderire alla Campagna di Obbedienza Civile. Partita all’indomani del risultato referendario con quale veniva abolita la percentuale di remunerazione dalle bollette, in molti hanno deciso di scontare le proprie fatture del 13,8% (percentuale individuata per quanto concerne il territorio aretino). Ancora oggi, nonostante le modifiche tariffare applicate da Nuove Acque ecco che gli obbedienti “rifanno i conti”

“Le bollette arrivate agli utenti di Nuove Acque contengono un primo adempimento all’esito referendario – spiegano da Comitato Acqua Pubblica – Come è noto la vittoria referendaria avrebbe dovuto abrogare la componente “remunerazione del capitale investito” che nell’ambito della estione di Nuove Acque corrisponde a circa 6 milioni di euro l’anno pari a circa il 13,8% delle tariffe del servizio idrico. Oggi, a distanza di 2 anni e mezzo, Nuove Acque ha, per la prima volta nella sua storia, abbassato le tariffe, anche se solo del 1,4%. Quindi le tariffe contengono ancora circa il 12,4% di profitto illegittimamente preteso dal gestore. Peraltro questa sia pur lieve diminuzione viene fatta decorrere da Nuove Acque solo a partire dall’ultima fattura mentre invece – come lo stesso gestore riconosce – essa dovrebbe decorrere dall’esito referendario (21 luglio 2011). Appare quindi veramente assurda e provocatoria l’ennesima minaccia di Nuove Acque di applicare penali e interessi moratori a coloro che, rispettando le leggi e le sentenze degli organismi giurisprudenziali, pagano le bollette dell’acqua deducendo dagli importi inviati dal gestore la parte illegittimamente addebitata e relativa al profitto. Di contro Nuove Acque e gli altri gestori pretendono che i cittadini, invece di rispettare le leggi e gli esiti referendari, debbano ubbidire a dei provvedimenti amministrativi (il nuovo sistema tariffario ammazza-referendum dell’AEEG, il rimborso truffa del 2011 del direttore dell’AIT) palesemente in contrasto con l’esito referendario”.

Articolo di Claudia Failli (Arezzo Notizie 11-03-14)

 

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