Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Fermiamo la costruzione della diga di Quimbo in Colombia, fermiamo l'Enel

FERMIAMO LA COSTRUZIONE DELLA DIGA DI QUIMBO IN COLOMBIA
FERMIAMO L'ENEL
Giovedì 16 febbraio presidio a Roma sotto la sede dell'Enel
Dal 4 gennaio i comitati locali riuniti nell’associazione Assoquimbo presidiano il territorio del dipartimento di Huila, in Colombia, per bloccare la costruzione della diga che inonderà 8.500 ettari delle terre agricole più fertili del paese -  6 i comuni coinvolti - e pregiudicando un territorio ricco di biodiversità, naturali e culturali, e abitato da circa 3.000 persone.
Il blocco dei movimenti colombiani intende anche fermare lo scavo imminente di un tunnel di 400 metri  che dovrebbe permettere la deviazione disastrosa del fiume Magdalena per il 20 febbraio. Le multinazionali Enel-Endesa hanno comandato all’esercito antisommossa di sgombrare in queste prossime ore il territorio dai manifestanti.
In appoggio ai movimenti colombiani è stato convocato un presidio giovedì 16 alle 14 - 17 , davanti la sede nazionale Enel Spa in viale R.Margherita/angolo via Savoia a Roma
Aderiscono:
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Yaku; Cobas; comitato Carlos Fonseca Roma; Spazio sociale ex 51
In questi giorni l’epilogo del conflitto che vede contrapporsi da 4 anni da un lato la controllata ENEL – ENDESA e dall’altro le comunità residenti e resistenti che verranno sfollate per aprire spazio a un mega progetto idroelettrico dal valore di 837 milioni di dollari fino al 2014.
Il Quimbo, questo è il nome della diga che le multinazionali italo spagnole pretendono costruire, è una gigantesca opera che inonderà 8.500 ettari delle terre agricole più fertili del paese, per produrre energia destinata all’esportazione e a coprire il fabisogno energetico interno, che si prevede incrementerà in maniera esponenziale con la conversione in atto del territorio colombiano in una enorme miniera a cielo aperto.
Sono 4 anni che le comunità del Huila, la regione dove sorgerà la diga, protestano, si oppongono pacificamente e legalmente alla distruzione delle loro esistenze, della sicurezza alimentare del paese e di una valle bellissima, riserva di protezione della Amazzonia. Lo hanno fatto portando avanti con assiduità e insistenza le proprie ragioni, scontrandosi contro il muro di gomma di una burocrazia e di un mondo politico che non vogliono capire. O forse che hanno capito benissimo e si sono schierati, anche a costo di violare le stesse norme costituzionali colombiane. La Contraloria, un ente di controllo statale, ha già aperto una indagine contro le autorità ambientali e contro lo stesso ministro di ambiente, riscontrando pesanti irregolarità nella concessione dei permessi per la realizzazione della idroelettrica. Ma i tempi di indagine sono lunghi.
Il 20 febbraio Enel e Endesa devieranno il corso del Magdalena, il più grande fiume colombiano, causando un danno irreparabile.
Le comunità resistono, si sono accampate nella zona dei lavori, per impedire il danno, dicono che non se ne andranno da lì. Da un lato ci sono centinaia di persone, pescatori, costruttori, braccianti, contadini e mezzadri, accampati lungo il fiume. Dall’altro buldozer, scavatrici, luci che illuminano a giorno il cantiere degli italiani e degli spagnoli. In mezzo esercito e ESMAD, i tristemente famosi squadroni antisommossa colombiani che dalla loro creazione ad oggi, hanno ucciso decine di persone reprimendo il dissenso. L’impresa ha richiesto l’intervento dell’esercito e degli antisommossa. Lo sgombero è previsto per oggi, martedi 14 febbraio.
LA PAGINA WEB DELLA IMPRESA EMGESA ( ENEL – ENDESA )
SOTTOSCRIVI LA PETIZIONE
PATAGONIA SENZA DIGHE - La pagina web che denuncia le politiche
energetiche dell’ENEL e delle multinazionali dell’ENERGIA in Cile
www.patagoniasenzadighe.org

Diga_El_QuimboGiovedì 16 febbraio presidio a Roma sotto la sede dell'Enel Dal 4 gennaio i comitati locali riuniti nell’associazione Assoquimbo presidiano il territorio del dipartimento di Huila, in Colombia, per bloccare la costruzione della diga che inonderà 8.500 ettari delle terre agricole più fertili del paese -  6 i comuni coinvolti - e pregiudicando un territorio ricco di biodiversità, naturali e culturali, e abitato da circa 3.000 persone. Il blocco dei movimenti colombiani intende anche fermare lo scavo imminente di un tunnel di 400 metri  che dovrebbe permettere la deviazione disastrosa del fiume Magdalena per il 20 febbraio. Le multinazionali Enel-Endesa hanno comandato all’esercito antisommossa di sgombrare in queste prossime ore il territorio dai manifestanti.  

In appoggio ai movimenti colombiani è stato convocato un presidio giovedì 16 alle 14 - 17 , davanti la sede nazionale Enel Spa in viale R.Margherita/angolo via Savoia a Roma 

Aderiscono: Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, Ass. Yaku; Cobas; Comitato Carlos Fonseca Roma; Spazio sociale ex 51 

In questi giorni l’epilogo del conflitto che vede contrapporsi da 4 anni da un lato la controllata ENEL – ENDESA e dall’altro le comunità residenti e resistenti che verranno sfollate per aprire spazio a un mega progetto idroelettrico dal valore di 837 milioni di dollari fino al 2014.

Il Quimbo, questo è il nome della diga che le multinazionali italo spagnole pretendono costruire, è una gigantesca opera che inonderà 8.500 ettari delle terre agricole più fertili del paese, per produrre energia destinata all’esportazione e a coprire il fabisogno energetico interno, che si prevede incrementerà in maniera esponenziale con la conversione in atto del territorio colombiano in una enorme miniera a cielo aperto.

Sono 4 anni che le comunità del Huila, la regione dove sorgerà la diga, protestano, si oppongono pacificamente e legalmente alla distruzione delle loro esistenze, della sicurezza alimentare del paese e di una valle bellissima, riserva di protezione della Amazzonia. Lo hanno fatto portando avanti con assiduità e insistenza le proprie ragioni, scontrandosi contro il muro di gomma di una burocrazia e di un mondo politico che non vogliono capire. O forse che hanno capito benissimo e si sono schierati, anche a costo di violare le stesse norme costituzionali colombiane. La Contraloria, un ente di controllo statale, ha già aperto una indagine contro le autorità ambientali e contro lo stesso ministro di ambiente, riscontrando pesanti irregolarità nella concessione dei permessi per la realizzazione della idroelettrica. Ma i tempi di indagine sono lunghi. 

Il 20 febbraio Enel e Endesa devieranno il corso del Magdalena, il più grande fiume colombiano, causando un danno irreparabile. 

Le comunità resistono, si sono accampate nella zona dei lavori, per impedire il danno, dicono che non se ne andranno da lì. Da un lato ci sono centinaia di persone, pescatori, costruttori, braccianti, contadini e mezzadri, accampati lungo il fiume. Dall’altro buldozer, scavatrici, luci che illuminano a giorno il cantiere degli italiani e degli spagnoli. In mezzo esercito e ESMAD, i tristemente famosi squadroni antisommossa colombiani che dalla loro creazione ad oggi, hanno ucciso decine di persone reprimendo il dissenso.

L’impresa ha richiesto l’intervento dell’esercito e degli antisommossa. Lo sgombero è previsto per oggi, martedi 14 febbraio.


http://www.yaku.eu/primapagina_articolo.asp?id=1965


http://defensaterritorios.wordpress.com/

http://www.portafolio.co/negocios/obras-la-hidroelectrica-el-quimbo-llevan-un-mes-detenidas


LA PAGINA WEB DELLA IMPRESA EMGESA ( ENEL – ENDESA )

http://www.emgesa.com.co/eContent/newsDetail.asp?id=411
http://www.proyectoelquimboemgesa.com.co/site/

SOTTOSCRIVI LA PETIZIONE

http://censat.org/index.php?option=com_chronocontact&chronoformname=quimboener2012en 

PATAGONIA SENZA DIGHE - La pagina web che denuncia le politiche energetiche dell’ENEL e delle multinazionali dell’ENERGIA in Cile

www.patagoniasenzadighe.org

 

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