Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Il Comitato "acqua bene comune" in Commissione

Il 23 Marzo si è svolta, come previsto, l’audizione del Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” (presente con 15 esponenti provenienti da tutta la Regione) con le Commissioni consiliari competenti in materia idrica (II e V) che ha visto anche la presenza dell’Assessore alle OO. PP. Fabiano Amati (firmatario del DDL per la ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese e autore degli emendamenti in discussione), del Presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna, nonché di altri componenti della giunta come Maria Campese.

 

Durante l’audizione è stato fatto presente come la richiesta di approvazione del DDL (nella sua forma originaria o, quanto meno, senza emendamenti che ne snaturano il contenuto e ne stravolgono il senso), a seguito della manifestazione di sabato 12 marzo, non è solo del Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” ma anche di tutti quei soggetti che hanno sottoscritto la piattaforma della suddetta manifestazione, Comuni compresi. Abbiamo anche evidenziato la presenza della segreteria del Forum e di esponenti dei comitati territoriali del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua quale “indicatore” significativo di come il processo di ripubblicizzazione sia al centro dell’attenzione e dell’interesse di tutto il Popolo dell’Acqua e dell’intero Paese.

Inoltre, è stato rilevato come il Coordinamento EE.LL. per la ripubblicizzazione S.I.I. sia composto da Amministrazioni di centro-destra e di centro-sinistra e come i primi Comuni pugliesi a integrare lo Statuto siano stati Altamura e Modugno. Questo a sottolineare il fatto che il processo di ripubblicizzazione in corso non riguarda solo il Governo regionale ma tutte le forze partitiche in Consiglio chiamate a contribuire alla trasformazione del DDL in Legge prima del Referendum.

A questo punto, è stato fatto presente (articoli del DDL alla mano), che solo una piccola parte degli emendamenti proposti sono direttamente riconducibili alla sentenza della Corte Costituzionale dello scorso novembre, mentre la maggior parte risulta “semplicemente” non in linea con i principi che hanno guidato fin dall’inizio il percorso di ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese (primi fra tutti la gestione attraverso un organismo di diritto pubblico e la garanzia del diritto all’acqua).

Sono stati, dunque, sintetizzati – evidenziandone la rilevanza politica - i punti per noi irrinunciabili (nel testo ufficiale depositato per l’audizione e qui in allegato) in quanto qualificanti il contenuto del Disegno di Legge e del percorso di ripubblicizzazione, importanti per rafforzare” la legge e “sgombrare” il campo da eventuali ambiguità, fra cui: il riferimento alle modalità previste dall'ordinamento comunitario e alla risoluzione ONU del 28 luglio 2010; la qualificazione del SII come “servizio pubblico locale di interesse generale”; l’eliminazione del riferimento all’art. 23 bis; il reinserimento del Fondo regionale per l’erogazione minima gratuita al fine di garantire il diritto all’acqua; l’eliminazione del riferimento alle società miste.

In conclusione è stato fatto presente, sulla base della chiarezza e della correttezza che ci ha sempre contraddistinti nella relazione con i cittadini e con le istituzioni, che se il DDL dovesse passare con questi emendamenti noi non potremmo condividerlo né sostenerlo.

Il Presidente Pentassuglia ha fatto presente che le Commissioni avrebbero iniziato l’esame degli emendamenti già nella prossima settimana e che il Comitato potrebbe essere sentito nuovamente in audizione, per un ultimo confronto, prima che il DDL venga inoltrato in Consiglio.

Interessanti, le numerose agenzie regionali sull’incontro (qui di seguito riportate). In particolare, si segnala un comunicato dell’UDC intitolato “L'acqua deve restare un bene pubblico!”.


Agenzia nr. 1417 del 23/03/2011
Longo. “L'acqua deve restare un bene pubblico!” (consigliere regionale UDC)

http://www.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=166242

Agenzia nr. 1423 del 23/03/2011
Il Comitato "acqua bene comune" in Commissione per il Ddl Amati

http://www.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=166250

Agenzia nr. 1424 del 23/03/2011

Ventricelli su audizione con il comitato “Acqua bene comune” (consigliere SEL)

http://www.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=166251

Agenzia nr. 1435 del 23/03/2011
Lanzilotta: “Nostro dovere è garantire ai pugliesi più acqua” (
consigliere regionale PDL)

http://www.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=166262

 

Agenzia nr. 1438 del 23/03/2011
PpV - "Acqua, un 'minimo garantito' per tutti"  Ascoltare le esigenze del Comitato acqua pubblica

http://www.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/cms_AgenziaNotizie/dataview.aspx?id=166265

 

Agenzia nr. 1417 del 23/03/2011
» Risorse idriche
Longo. “L'acqua deve restare un bene pubblico!”

Il Consigliere regionale Udc, Giuseppe Longo ha diffuso la seguente nota:

Privatizzare l’acqua è in un certo senso come privatizzare l’aria. Non si tratta di una semplice battuta. Forse non riflettiamo mai abbastanza riguardo questo elemento che pur costituisce gran parte del nostro stesso corpo. Eppure pochi dati basterebbero a dare la misura delle preziosità dell’acqua, o dell’ ‘Oro Blu’, così come sempre più spesso viene definita. Il 97, 5% dell’acqua sul nostro pianeta è salata; del rimanente 2, 5% di acque dolci il 70% per cento è costituito dai ghiacci situati ai due poli. Ciò vuol dire, in sostanza, che a disposizione dell’uomo vi è solo un misero 0, 007%. Vale altresì  la pena di ricordare che il 20% dell’umanità (quindi qualcosa come 1,2 miliardi di persone) non ha accesso all’acqua in modo soddisfacente per i propri bisogni.

I demografi calcolano che nel 2025  i due terzi della popolazione mondiale vivrà in aree dove vi saranno risorse idriche limitate. Considerando che oggi in molte zone dell’Africa gli abitanti percorrono in media 8 km a piedi per accedere all’acqua, e che ogni anno quasi 4 milioni di bambini muoiono a causa di diarrea associata a mancanza di acqua o per aver bevuto acqua inquinata o di pessima qualità, vi è davvero di che angosciarsi.

A maggior ragione non dovrebbe restar tranquillo un pugliese, un abitante cioè di una regione che per secoli ha serbato la triste nomea di terra ‘sitibonda’, ovvero luogo drammaticamente carente del prezioso liquido senza il quale non è neppure pensabile una vita e un’ economia decente.   Nei prossimi anni, come del resto appare chiaro dalla politica degli Stati del Vicino e Medio Oriente, l’acqua assumerà un valore politico forse ancor più preponderante del petrolio.

In vista dei referendum di giugno, ribadisco quindi con la massima convinzione che l’acqua deve restare un bene pubblico! E, considerato lo spreco che contraddistingue la nostra rete idrica, auspico che pubblica sia per noi pugliesi anche la preoccupazione per un corretto uso dell’acqua in agricoltura. A partire dall’irrigazione a goccia, tecnica  mai abbastanza incentivata, così come il riciclo dell’acqua potabile per usi agricoli. Il sacrosanto diritto all’acqua per le future generazioni dipende solo da noi”. /comunicato

 

Agenzia nr. 1423 del 23/03/2011
Il Comitato "acqua bene comune" in Commissione per il Ddl Amati

Ancora un passetto in avanti per il Ddl con il quale il Governo regionale intende trasferire ad un’azienda pubblica la gestione del servizio idrico integrato.

“Una questione di punta della Giunta Vendola sulla quale esiste un consenso popolare – ha sottolineato il presidente della quinta commissione, Donato Pentassuglia, che in seduta congiunta con la seconda commissione, ha ascoltato il Comitato pugliese “acqua bene comune”.

Un consenso popolare che secondo il presidente del Comitato, Margherita Ciervo, “è cresciuto in maniera consistente”.

Ma la Ciervo è chiara: “non è un’intesa  senza se e senza ma”. Infatti esistono una serie di paletti che per il Comitato rappresentano delle questioni “irrinunciabili”.

Primo, il rafforzamento dell’aspetto politico – ideologico, quella che è l’impalcatura della legge è uno dei principi fondamentali. Della serie, non sono graditi emendamenti che possano snaturare il testo; secondo la necessità dell’esistenza di un fondo per gestire il cosiddetto “diritto all’acqua”, quei 53 litri di acqua che rappresentano il diritto di ogni cittadino (una sorta di franchigia giornaliera); ultimo aspetto, ma non per importanza: la scelta politica della forma societaria che “non deve” essere, secondo il Comitato acqua pubblica, una Società per azioni, ma “deve” essere un sistema che garantisca il “pluralismo democratico”.

Il presidente della commissione, Donato Pentassuglia e l’assessore Fabiano Amati considerando anche la necessità espressa dal capogruppo del Pdl, Rocco Palese, di richiedere un parere al legislativo “alla luce anche dell’audizione del Comitato e degli emendamenti proposti dal governo regionale”, hanno convenuto sulla necessità di rinviare l’avvio della discussione nel merito della legge.

Il capogruppo del Sel, Michele Losappio ha chiesto di accelerare ogni procedura propedeutica  all’esame del Ddl, anche a nome degli altri esponenti del Sel, Michele Ventricelli e Alfredo Cervellera.

“È legittimo – dicono i consiglieri del partito del presidente – che si cominci il dibattito sulla legge. Così potranno emergere  le differenze politiche nel merito della questione. Così, chi non la pensa come noi, dovrà avere il coraggio di assumersi la responsabilità di dire ai pugliesi a chi intende affidare la gestione dell’acqua”.

“Quello che sta accadendo in Puglia – ha sottolineato Margherita Ciervo – diventerà patrimonio per tutta la Nazione. Un percorso importante che farà da apripista, anche alla luce del referendum previsto”. (pat.sga.)

 

 

Agenzia nr. 1438 del 23/03/2011
» Risorse idriche
PpV - "Acqua, un 'minimo garantito' per tutti"  Ascoltare le esigenze del Comitato acqua pubblica
ha segnato un altro importante traguardo verso uno più grande che è quello del perseguimento della gestione pubblica in Puglia di una risorsa pubblica, quale è l’acqua. E’ il commento del capogruppo della Puglia per Vendola Angelo Disabato e del consigliere Francesco Laddomada  che hanno preso parte alla  V Commissione  che in riunione congiunta con la II Commissione ha ascoltato il “Comitato Acqua bene comune”. “Assicurare un minimo quantitativo di acqua gratuito e coinvolgere nel consiglio di amministrazione i sindaci, sono alcune tra le proposte del Comitato che saranno esaminate nel merito della discussione generale della legge, hanno concluso i consiglieri della Puglia per Vendola, che inizierà non appena l’Ufficio legislativo rilascerà il pare di costituzionalità del disegno di legge”.

 

Agenzia nr. 1424 del 23/03/2011

Ventricelli su audizione con il comitato “Acqua bene comune”

Una nota del consigliere regionale SEL, Michele Ventricelli.

“Questa mattina in seduta congiunta le commissioni consiliari competenti in presenza dell’assessore Amati hanno ascoltato i rappresentanti del movimento Acqua bene comune. La seduta ha esaminato il ddl n. 08 dell'11/05/2010 ‘Governo e gestione del Servizio idrico integrato - Costituzione dell'Azienda pubblica regionale 'Acquedotto pugliese (AQP)’.

Su questo, abbiamo ascoltato le ipotesi di modifica di alcuni punti, proposte dal Movimento. È stato importante confrontarci con i rappresentanti di tutti quei cittadini che hanno portato avanti la battaglia per l'acqua pubblica. Lo riteniamo ancora più importante alla luce dell'appuntamento referendario che ci vedrà impegnati tutti il prossimo 12 giugno. Le commissioni pertanto si sono aggiornate per discutere nel merito delle modifiche proposte con l’assessore Amati con l’obiettivo di portare in Consiglio regionale quanto prima il disegno di legge”./(comunicato)

Agenzia nr. 1435 del 23/03/2011
» Commissioni permanenti
Lanzilotta: “Nostro dovere è garantire ai pugliesi più acqua”

Una nota del consigliere regionale PDL Domi Lanzilotta.

“Apprendo che in commissione la rappresentante di un Comitato detto ‘Acqua comune’ avrebbe impartito disposizioni cogenti ed ultimative su quel che un disegno di legge in materia di gestione delle risorse idriche ‘deve’ o ‘non deve’ dire. In più, ce ne è stata anche gentilmente ma irrinunciabilmente prescritta una ‘rafforzata’ impalcatura ideologica.

Ci permettiamo sommessamente rilevare che di quel ‘deve’ o ‘non deve’ fare, un’Assemblea legislativa eletta da tutto il popolo pugliese deve rispondere all’intero popolo che l’ha eletta, nel rispetto dei vincoli rivenienti dalla Costituzione, dalle normative comunitarie e della legislazione nazionale.

Con riferimento all’acqua, il dato irrinunciabile è che i pugliesi abbiano a disposizione più acqua e alle migliori condizioni, a differenza di quanto è accaduto finora con una gestione interamente pubblica quale quella in carica dell’AQP, che continua a disperderne troppa e a farcela pagare troppo cara, con un aumento della tariffa del 27,5% negli ultimi due anni.

Quanto alle consuete intimidazioni di Losappio e compagni, non sarebbe male se, prima di sfidare il coraggio degli altri, ci dicano loro con quale coraggio sia stata affidata l’acqua dei pugliesi prima ad un sognatore elvetico-spezzino e poi ad un noto esperto pesarese di servizi cimiteriali. Con risultati puntualmente sconfortanti.”/(comunicato)


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Segreteria del Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune"


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