Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

A Cuneo basta melina: acqua pubblica!

mettiamoci la faccia CuneoSi avvicina una nuova data decisiva per le sorti della gestione del servizio idrico in tutta la provincia di Cuneo. 
Il 16 novembre 2015 alle ore 14,00 è convocata la Conferenza dell'Ente di Governo d’Ambito Territoriale Ottimale n.4 “cuneese” (Egato4), presso la sala Giolitti del palazzo della provincia. All'ordine del giorno l'adozione della delibera sulla forma di gestione.


Il contenuto non lo conosciamo. Un precedente documento che era stato consegnato a tutti i 250 Sindaci ed al Comitato, prevedeva la scelta di una gestione interamente pubblica.
L'opposizione di alcuni sindaci guidati da quello di Fossano Davide Sordella, però, ha fatto sì che la conferenza prevista per il 20 ottobre venisse rinviata di quasi un mese “al fine di meglio istruire quanto verrà posto in discussione e di integrare l’ordine del giorno con ulteriori argomenti”.
Sarebbe stato preferibile, dal punto di vista della democrazia, che la decisione venisse presa dall'Assemblea dei Sindaci. Il 2 luglio scorso, con 170 primi cittadini presenti, non si è voluto cogliere l'occasione. La decisione sarà assunta dal Presidente della Provincia e da 20 rappresentanti delle varie aree, su un documento stilato nelle riunioni di un ristretto comitato esecutivo, che non sono aperte al pubblico.
Noi vogliamo credere che in questo periodo i 20 rappresentanti abbiano convocato assemblee nei loro territori per sentire tutti gli amministratori, tenendo conto di tutte le posizioni espresse, anche se in alcune situazioni potrebbero essere state di minoranza. Nessun documento o comunicato ha dato notizia dell'effettuazione di riunioni di questo tipo.
Il 16 novembre verrà presa una decisione fondamentale per i nostri territori che riguarderà i prossimi decenni. 
Seppure ai Sindaci (non conferenzieri) non sia consentito di partecipare alla discussione e al voto, sarebbe comunque importante che presenziassero alla Conferenza.
Rivolgiamo loro l'invito a sostenere, con la loro presenza, vestendo la fascia tricolore, l'importanza della scelta di una gestione interamente pubblica, nient'altro che l'attuazione del voto referendario, e delle loro espressioni di voto nelle assemblee dello scorso 2 luglio e del 6 novembre 2013.
L'invito ad essere presenti lo estendiamo anche a tutti i consiglieri comunali.
Naturalmente noi cittadini saremo presenti come da tempo facciamo.
Allo scopo di favorire la partecipazione abbiamo chiesto a Bruna Sibille, Presidente dell'Egato4 che la conferenza si svolga in una sala adatta ad ospitare tutto il pubblico che interverrà.
Proprio in questo periodo sono state rese note le decisioni assunte dagli amministratori della vicina e “cugina” Nizza e di gran parte della Costa Azzurra, compresi i comuni montani dell'entroterra confinanti con la provincia di Cuneo. In quel territorio dove da quasi 150 anni la gestione dell'acqua era in mano a Veolia, multinazionale francese del settore, si sta portando a conclusione in poco più di due anni, un percorso iniziato nel 2013 per la completa ripubblicizzazione del servizio idrico integrato. È stata costituita Eau d'Azur, società di diritto pubblico (“Regie” per la Francia, sarebbe Azienda Speciale in Italia), partecipata esclusivamente dai comuni dell'area metropolitana Nice Cote d'Azur. Una decisione che ha prediletto le scelte politiche a favore dei cittadini rispetto alla distribuzione di dividendi ai soci. E pensare che in Francia non c'è mai stato un referendum che l'avesse indicato come da noi. Nei primi due anni di avvio della gestione le tariffe sono scese del 30% e gli investimenti sono raddoppiati! Proprio come a Parigi dal 2010.
In provincia di Cuneo ci sono ancora amministratori che verranno in Conferenza a sostenere esattamente il contrario!
Ha ragione il sindaco di Mondovì, Viglione, quando dichiara “ basta ad una melina per non decidere” che si trascina da troppi anni!
Non deve essere concesso ad alcuni conferenzieri delle aree gestite dalle miste Alpiaque ed Alse (del gruppo Egea) di impedire a tutta la provincia di progredire verso la “democrazia dell'acqua.
È comprensibile che sindaci di comuni piccoli o medio-piccoli di aree periferiche della provincia si pongano il problema di come continuare a far valere il loro territorio all'interno di una aggregazione molto più estesa.
Occorre comunque tenere presente che questo discorso non discende dalla scelta della forma di gestione, ma è imposto dalla attuale legislazione italiana che non consente più gestioni frammentate all'interno dello stesso Ambito Territoriale Ottimale, indipendentemente dal fatto che queste siano pubbliche o miste.
Nei diciotto mesi che rimangono prima della scadenza delle attuali gestioni c'è tutto il tempo di trovare la migliore governance per garantire ad ogni territorio la necessaria valenza, sia all'interno di un gestore unico che di un eventuale consorzio tra tre-quattro imprese locali totalmente pubbliche.
Ciò che non è ammissibile è fare leva su queste giuste preoccupazioni per bloccare tutto il percorso!

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