Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

A Caserta non c'è acqua da perdere!

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Comunicato stampa

Il 21 febbraio scorso nel salone teatro della Parrocchia Buon Pastore a Piazza Pitesti si è svolta una partecipata assemblea cittadina promossa dal coordinamento sull’emergenza costituita dalla gestione del servizio idrico della città che, dopo la rescissione del contratto con la Napoletanagas, l’amministrazione intende affidare ai privati contravvenendo la palese volontà popolare espressa con il referendum del 2011.

Erano stati invitati per un primo confronto, con largo anticipo, il sindaco, i consiglieri comunali e i vari esponenti delle forze partitiche presenti alla Regione e al parlamento. Sono stati presenti: i parlamentari Federica Daga (in diretta streaming da Roma) e Luigi Gallo del Movimento 5 Stelle, Bruno Miccio di Sinistra Ecologia e Libertà, il consigliere comunale di Speranza per Caserta Francesco Apperti e il Meetup Movimento Cinque Stelle Caserta.

Il Coordinamento condanna l’assenza di quei rappresentanti dei cittadini che hanno sottoscritto dimostrato con questa assenza un atto di assoluta noncuranza per la richiesta di dialogo e partecipazione che la società civile nella sua articolazione ha, per l’ennesima volta, espresso con l’iniziativa.

Nessuno potrà dire “l’ho votato, ma non sapevo”, oppure un amministratore potrà sproloquiare “non conoscevo il pacco che si stava preparando ai casertani”.

Molti gli interventi che sono stati tutti utili a offrire una chiave di lettura chiara di quanto sta accadendo sul piano locale, regionale e nazionale.

In particolare la senatrice Federica Daga ha illustrato gli obiettivi e le tempistiche del lavoro dell’Intergruppo parlamentare per l’Acqua Bene Comune, nato nel giugno 2013 e al quale hanno aderito oltre 200 deputati e senatori.

  • Primo scopo dell’Intergruppo è un percorso legislativo per la ripubblicizzazione del servizio idrico a partire dall'aggiornamento e la riproposizione della Legge di Iniziativa Popolare presentata nel 2007 dal Forum Acqua Bene Comune.

  • Altro obiettivo a breve termine quello di contrastare la tariffa truffa elaborata dall'Aeeg in completo contrasto con i risultati referendari e contro la quale hanno promosso un ricorso al TAR della Lombardia Federconsumatori e il Forum Italiano dei movimenti dell’Acqua.

Il deputato Luigi Gallo ha fornito testimonianza sulla gestione fallimentare della Gori Spa nell’ambito sarnese-vesuviano, un’impresa privata segnalata dagli utenti e comitati più volte per gli incrementi tariffari ingiustificati a fronte di un servizio carente, assunzioni arbitrarie, bollette poco trasparenti e lo “sconto” goduto da parte della Regione nei confronti della quale aveva maturato un debito di 282 milioni di euro.

L’ing. Bruno Miccio (dipendente dell’azienda speciale ARIN Spa) con una dettagliata relazione ha illustrato lo stato dell’arte della gestione del servizio idrico a Napoli da parte dell’azienda in cui opera, originata dalla precedente Arin Spa e primo ente di diritto pubblico in Italia che gestisce l’acqua. L’ing. Miccio ha offerto una riflessione importante sul recente ddl in discussione della giunta Caldoro sul riordino degli ATO, definito un autentico mostro giuridico gestionale e strumento indiscusso di manovre privatizzatrici ad uso dell’inossidabile cartello politico-affaristico di cui sono fatte ostaggio molte istituzioni locali.

Il consigliere comunale ing. Francesco Apperti ha ribadito, come in altre occasioni, il sostegno che il suo gruppo vuole dare alla mobilitazione per l’acqua pubblica, a cominciare dall’ultima formale proposta di deliberazione presentata all’Amministrazione per sollecitare la nomina dei Garanti previsti dal Regolamento per lo svolgimento dei referendum comunali, provvedimento approvato a novembre ma che, amputato di questa nomina, viene reso inefficace da un’amministrazione distratta se non incurante, ancora una volta, di dare voce ai cittadini.

Il Coordinamento ha terminato l’assemblea e, considerato che l’A.C. non ha ritenuto considerare i risultati del referendum sull’acqua del 2011 che ha visto la quasi totalità dei cittadini partecipanti esprimersi per la gestione pubblica sull’acqua, ha deciso di richiedere al Comune di Caserta di:

  • Definire tutte le procedure per svolgere un referendum comunale sulla gestione pubblica dell’acqua;

  • Sospendere ogni atto in ordine alla gestione dell’acqua prima di aver saputo dai risultati del referendum comunale quanto indicherà la volontà popolare, perché i cittadini non sono sudditi e si scrive acqua, si legge democrazia.

Vogliamo credere che chi ci rappresenta debba rendere conto del suo agire. Vogliamo credere che Caserta non sia un affare per alcuni. Per questo chiediamo il sostegno della città nel partecipare alle prossime iniziative che saranno pubblicate sulla pagina fb del Coordinamento: Coordinamento acqua bene comune (Caserta e Provincia).

Coordinamento acqua bene comune (Caserta e Provincia)


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ASSEMBLEA CITTADINA

Sì all’acqua pubblica anche a Caserta!

21 febbraio 2014 ore 17.  Parrocchia Buon Pastore - Piazza Pitesti - Caserta

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Il Comitato casertano acqua bene comune promuove venerdì 21 febbraio ore 17, presso la Parrocchia del Buon Pastore in Piazza Pitesti a Caserta, un’assemblea per la cittadinanza per offrire un’occasione importante di confronto e approfondimento, con i rappresentanti politici del territorio, sulla grave emergenza democratica e di futura sostenibilità economica per i cittadini rappresentata dalla delibera privatizzatrice della giunta comunale di maggio 2013 che mette a gara a privati il servizio idrico di Caserta per i prossimi trenta anni.

Nonostante il voto referendario di 27 milioni di italiani abbia indiscutibilmente indicato la volontà popolare per una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico, senza scopo di lucro, i nostri amministratori sembrano perseguire altri disegni nell’operare scelte così importanti per il futuro, anche economico, dell’accesso a questo bene primario.

Se con il primo referendum i cittadini italiani hanno abolito l’obbligo di privatizzare, con il secondo hanno detto che la gestione dell’acqua deve restare fuori da logiche di profitto. Ma il profitto è esattamente l’obiettivo che il Codice Civile assegna alle Società per Azioni (Spa).

Un’Azienda Speciale consortile invece è tenuta all’equilibrio di bilancio ma può perseguire anche altri obiettivi: ambientali (la riduzione dei consumi), sociali (il contenimento della tariffa ) e politici (la trasparenza e la partecipazione dei cittadini e dei lavoratori del servizio).

Non ci sono motivazioni legali ed economiche tali da “obbligare” a scegliere la Spa.

La scelta a cui si è chiamati è essenzialmente politica.

I recenti ennesimi distacchi selvaggi dell’acqua potabile in un intero condominio di Caserta da parte dell’ente gestore in proroga Napoletanagas, nonostante la loro illegittimità, in presenza di singoli utenti morosi, denunciata più volte dalla stessa sede territoriale dell’Associazione Nazionale Ammin. Condominiali e Immobiliari .in riferimento alla normativa vigente (l. 220/2012), dimostrano quanto il controllo del concessionario ente Comune sia solo presunto e all'azienda che gestisce il servizio viene, nei fatti, lasciata ogni facoltà di decidere del distacco dell'acqua senza che siano garantite procedure adeguate, vista la specificità del bene acqua, che è un bene fondamentale per la vita umana.

Sul piano regionale altrettanta preoccupazione desta il ddl in discussione sul riordino degli Ato, che si configura come una vera e propria legge delega alla Giunta secondo un modello di neocentralismo regionale gravemente privo di una corretta azione di governo delle risorse, fisiche e finanziarie, e di vigilanza sugli appalti di lavori e di servizi.

Il Comitato rivolge dunque un appello per la partecipazione all’assemblea di venerdì a tutte le forze politiche e associative, ai cittadini e cittadine che credono nel valore non commerciale del bene comune acqua affinchè possiamo serrare insieme le fila e respingere questo ennesimo assalto al “bottino” alias servizio pubblico che diventa ghiotta occasione per continuare a garantire a discutibili gruppi affaristici nostrani o ai grandi gruppi multinazionali dei servizi, veri giganti finanziari, l’apertura del mercato dei beni comuni.

Sono stati invitati i parlamentari di Caserta, i consiglieri regionali di Caserta, i segretari e i responsabili prov. Ambiente, i coordinatori dei circoli, i consiglieri comunali.

Hanno garantito la loro partecipazione ad oggi 20 febbraio i seguenti esponenti politici: gli on. Federica Daga, Luigi Gallo e Angelo Tofalo del M5S, Antonio Verazzo resp. Ambiente provinciale e Bruno Miccio di SEL, i consiglieri comunali Luigi Cobianchi, Maria Valentino, Francesco Apperti, Franco De Michele.

Aderiscono:

Arci, WWF Caserta, Comitato emergenza rifiuti , Fp Cgil Caserta, Pax Christi Caserta, Movimento Speranza per Caserta, SEL circolo "P.Neruda" Caserta, Italia Nostra Caserta, Movimento 5S Caserta, Cons. com. Luigi Cobianchi, Comitato Cittadino San Nicola La Strada, gruppo Unione mediterranea Caserta, Cittadinanzattiva Caserta, Liberalibri, Cobas Scuola Caserta,Comitato città viva,ForumAgenda 21 per Carditello ed i Regi Lagni, Comitato Caserta Città di Pace, Lipu Campania, Agesci Casagiove 1, Centro sociale ex-Canapificio, Legambiente Sessa Aurunca,Legambiente Caserta

 

 

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