Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Quello che è successo a Genova

In rapida sequenza la gestione del servizio idrico a Genova ha subito radicali modifiche.
Lunedi 24 maggio viene annunciato che Iride (il sistema di aziende a capitale misto che produce,distribuisce e vende energia, gestisce servizi idrici e delle pubbliche amministrazione) si allea con il fondo di investimento F2i.Il fondo guidato da Vito Gamberale investirà 237 milioni per il 35% della società la cui maggioranza resterà ai Comuni di Genova e Torino. L'operazione prevede anche l'uscita dalla borsa della controllata Mediterranea delle Acque (una delle richieste provenienti dall'assemblea dei lavoratori di Mediterranea delle Acque).
L'obiettivo a breve termine pare essere quello di reperire fondi freschi per completare il piano di investimenti, che prevede "una spesa di oltre 700 milioni neiprossimi 25 anni, di cui 167 milioni entro il 2012 per un nuovo impianto di depurazione in provincia di Genova" (quello "famoso"alla foce del torrente Polcevera).
L'obiettivo di maggior portata e'comunque quello di diventare il leader in Italia di tutto il "ciclo idrico integrato" (un ruolo che ora appartiene ad Acea Roma) partecipando alle gare che verranno bandite nei prossimi anni in conseguenza della legge Ronchi che impone l'obbligo ala privatizzazione dei pubblici servizi.
Martedi 25 maggio viene, inoltre, annunciata la nascita di IREN dalla fusione di Iride, appunto, e dell'emiliana Enia, collocandosi al secondo posto in termini di utili dietro ai milanesi di A2a.
I media sottolineano che questo complesso di operazioni prevede l'esclusione dei privati di Veolia e Impregilo dalla Mediterranea delle Acque e il mantenimento della maggioranza pubblica della nuova "Multiutility"(attraverso la maggioranza delle azioni di Genova e Torino nella finanziaria - FSU- che controlla Iride e quindi Iren)

Tutto questo accade mentre in tutta Italia si manifesta una straordinaria mobilitazione per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato con oltre 600 mila firme raccolte dai tre referendum promossi dal Forum dell'Acqua in 5 settimane.
L'iniziativa referendaria, che ha avuto un grande successo anche a Genova e in Liguria entra in rotta di collisione con il sistema impenetrabile di "matrioske finanziarie"che controllano i servizi pubblici per i cittadini.
La maggioranza dell'azionariato pubblico non garantisce il controllo democratico dei cittadini, ne' dei consigli degli enti locali, dubito che anche i Sindaci di Torino e Genova siano in grado di controllare qualcosa che non siano le nomine nei consigli di amministrazione.
L'esperienza di questi anni di privatizzazione a Genova ha dimostrato come le tariffe crescano e l'occupazione e il servizio diminuiscano.
E' per questo che sono contento di essere l'unico della sinistra ad aver votato contro la fusione Irid e- Enia in Consiglio Comunale a Genova e penso che i movimenti debbano moltiplicare gli sforzi per contrastare, a partire dalla raccolta referendiaria, la privatizzazione dei servizi publbici essenziali.

volantino Acqua pubblica2018