Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Genova, il Comitato denuncia nuovi aumenti nelle bollette dell'acqua

genova

Comunicato Stampa

Aumenti delle bollette per dare profitti a banche e investitori finanziari

Le bollette sono già aumentate del 6,5% nel 2012 e del 5,6% nel 2013, ma non bastano a saziare l'appetito di Iren. Questo denuncia il Comitato genovese Acqua Bene Comune.

Dal verbale della Conferenza dei Sindaci che ha approvato la Tariffa 2014/15: "Dall’illustrazione si evince che la tariffa avrà un sensibile aumento per gli anni 2014/2015, dovuto sia al conguaglio dell’aumento relativo all’anno 2012 – non ancora applicato – sia alla diminuzione dei consumi" (Peruzzi, ANEA, Associazione Nazionale Enti d'Ambito). Meno consumo, più pago!

Nel 2012 i gestori hanno avuto lauti utili (il maggiore, MdA, € 18.655.675 (80%); il secondo gestore, Idrotigullio (10%), € 1.533.939; il terzo, AMTER (3%), € 187.010). Questi tre appartengono alla galassia Iren, coprono il 93% del SII genovese e hanno realizzato insieme un utile netto di 20.376.624, finito per due terzi a Intesa Sanpaolo, Cassa Depositi e prestiti, Unicredito, Bank of America-Merril Lynch, Cassa di Risparmio delle Province Lombarde e via via altre banche, fondi investimento ecc., ossia alla finanza.

Poiché questi profitti, fuori legge a causa dell'esito del referendum del 2011, non sono stati riconosciuti sufficienti, i sindaci hanno accettato di prelevare dalle tasche dei cittadini genovesi altri 31 milioni nei prossimi due anni. Nelle bollette ci ritroveremo 17 milioni e 600.00 euro in più per conguagliare il 2012. Pertanto i profitti del 2012 dei tre gestori Iren saliranno ancora.

Ossia quasi il 20% della bolletta è profitto netto del gestore, per volontà dei sindaci (esclusi quelli di Propata, Fontanigorda, Gorreto, e parzialmente quelli di Lavagna e Sestri Levante)!

Segnaliamo la saggezza dei sindaci di Mezzanego, Borzonasca e S. Stefano d'Aveto che stanno togliendo, con l'appoggio dei concittadini (vedi strepitoso risultato del referendum di domenica scorsa) i rispettivi comuni dall'ATO genovese.

Al contrario, ancora una volta il Comune di Genova è tra i primi della classe nel danneggiare l'interesse pubblico e spremere i cittadini, a tutto vantaggio della finanza parassitaria partitico-privata.

Abbiamo letto su un giornale cittadino che l'assessore all'ambiente del Comune di Genova, Sig.ra Garotta, avrebbe dichiarato che le tariffe debbono aumentare perché ferme da tempo. Ci auguriamo che si sia trattato di una semplificazione giornalistica. In realtà le tariffe sono da anni in continuo aumento. Il prezzo medio dell'acqua era 1 euro e 17 centesimi a metro cubo nel 2004, è arrivato a 1 euro e 95 nel 2012, con un aumento del  78% a fronte di un'inflazione del 18%.

Negli ultimi due anni, vigente il referendum cioè la proibizione di fare profitti con l'acqua, la tariffa nell'ATO genovese è aumentata del 6,5% nel 2012 e del 5,6% nel 2013. MA QUESTE PERCENTUALI SALIRANNO ANCORA, A CAUSA DEL CONGUAGLIO DECISO DAI SINDACI IL 28 MARZO SCORSO, CHE PESERA' SULLE BOLLETTE DEL 2014 E 2015.

La Regione Lazio ha approvato nei giorni scorsi, all'unanimità, una legge regionale, proposta dai comitati dell'acqua, che stabilisce che il servizio idrico deve essere gestito senza fini di lucro, e che gli ATO vanno delimitati sulla base dei bacini idrografici. Questo dimostra che è possibile ribellarsi ai padroni del vapore, affermare l'interesse pubblico, ricoprire con dignità il proprio ruolo.

Ai cittadini delusi, arrabbiati, spaventati dall'evidente nullità (o peggio) di coloro che dovrebbero rappresentarli, non resta che una strada: confidare in sé stessi. Non aspettiamoci salvatori, ognuno si attivi perché da ciascuno di noi dipende il mondo che verrà.

Genova, 9 aprile 2014

Comitato genovese Acqua Bene Comune

www.acquapubblicagenova.org

tel. 3202738711/3335356679

volantino Acqua pubblica2018