Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Chiavari (Ge) - Separiamo le acque dal profitto

chiavari_ob_civPasqua: separiamo le acque dal profitto!

Causa legale Elisabetta contro IREN: 9 aprile, il momento della verità

La sentenza attesa per oggi nell'udienza di Elisabetta contro Idrotigullio per il rispetto del referendum sull'acqua non c'è ancora stata, ma è questione, ci auguriamo, di una quindicina di giorni.

Stiamo aspettando da giugno 2011 e aspetteremo ancora: continueremo a lottare - qualunque sia l'esito - nelle piazze, nei tribunali e nelle sedi istituzionali, nonostante il silenzio dei nostri amministratori. Invitiamo a seguire gli sviluppi del caso su www.acquapubblicagenova.org per aderire alla causa collettiva che eventualmente, in caso di sentenza favorevole, decideremo di intraprendere. Invitiamo a firmare online l'Iniziativa dei Cittadini Europei per il diritto all'acqua www.right2water.eu/it e continuiamo a chiedere ai sindaci della provincia di Genova un'ordinanza anti distacco fornitura ai sensi dell'art.50 comma 5 del T.U.E.L.: il diritto al quantitativo d'acqua vitale deve essere sempre garantito, anche a chi non riesce a pagare le bollette, magari perché stretto dalla crisi. Numerose sono le segnalazioni di utenti distaccati in situazioni di grave disagio sociale o di condomini paganti per intero la loro bolletta ma costretti - pena il taglio della fornitura all'intero palazzo - a coprire anche le "morosità" dei loro vicini di appartamento, impossibilitati a pagare.

 

Oggi abbiamo comunque festeggiato, non ancora Elisabetta, ma tutti i territori italiani in cui si è già intrapreso o si sta avviando un percorso verso la gestione pubblica del ciclo idrico: Napoli, Reggio Emilia, Piacenza, Palermo, la provincia di Imperia.

 

E' una battaglia dura, ma che stiamo vincendo.

 

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Guarda il video su il secolo XIX


gruppoacquagenova@gmail.com
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ob_civ_mosesAppello alla partecipazione

Da luglio 2011 ancora attendiamo il rispetto del nostro voto e la restituzione della “remunerazione del capitale” abrogata dal referendum del 12-13 giugno 2011, più di 57.000.000 di euro di profitto sulle bollette non più legittimi ma che continuano comunque ad essere percepiti.

Di fronte a questa indecenza, l'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, anziché sanzionare i gestori ed obbligarli tout court alla restituzione del maltolto, si inventa un nuovo arzigogolato sistema tariffario retroattivo con nuove voci di costo, che includeranno in bolletta anche i costi di opere già pagate con fondi pubblici, una quota aggiuntiva e illegittima di “rischio di mercato”, oneri finanziari forfettari con tassi di interesse esosissimi (tassi dei BTP decennali), e -dulcis in fundo- lo stipendio a cinque zeri dei membri dell'Autorità stessa, stipendio che per la legge (481/2005 art.38) dovrebbe essere a carico dei gestori ma che invece pagheranno gli utenti.

 

Ma non staremo fermi a guardare: sul fronte giuridico il Forum dei Movimenti per l'Acqua ha già ottenuto una importante vittoria al TAR toscana: il TAR stabilisce infatti che “il criterio della remunerazione del capitale di cui al D.M. 1.8.1996, essendo strettamente connesso all’oggetto del quesito referendario, viene inevitabilmente travolto dalla volontà popolare abrogatrice” (sentenza 00436/2013) . Questa vittoria si aggiunge all'altrettanto recente riconoscimento del Consiglio di Stato che denuncia (parere 267/2013) che l'attuale sistema tariffario è “in contrasto con gli effetti del referendum del 12 e 13 giugno del 2011”, una tesi da sempre sostenuta dal Forum che a febbraio ha presentato un nuovo ricorso contro la “taruffa” (tariffa-truffa di cui sopra) dell'Autorità.

In molti territori, sotto la spinta del referendum, sono anche già stati compiuti passi concreti per la ripubblicizzazione, come la trasformazione delle vecchie s.p.a. in soggetti di diritto pubblico (Napoli e Palermo in via di definizione) e la decisione di non affidare più a privati il servizio idrico (Piacenza, Reggio Emilia, provincia di Imperia).

Il 9 aprile, presso la sede del giudice di pace di Chiavari, sosteniamo la causa legale di Elisabetta per il rimborso della remunerazione, causa che dopo le prime due udienze è giunta alla fase conclusiva (in caso di vittoria invitiamo tutti gli utenti dell'AATO a seguire gli sviluppi sul sito www.acquapubblicagenova.org per aderire alla nostra eventuale causa collettiva).

Insieme con Elisabetta e con gli altri protagonisti di queste vicende denunceremo la pratica barbara del distacco di fornitura agli utenti che, stretti dalla crisi, non riescono più a pagare le bollette e anche verso semplici condòmini paganti la loro quota ma costretti ad una copertura in solido di altri utenti già smentita dalla Cassazione (9148/2008). Raccoglieremo adesioni per l'Iniziativa dei Cittadini Europei per il diritto all'acqua, la prima del genere in Europa, che raggiunge ad oggi 1.300.000 firme (firmabile anche online su http://www.right2water.eu/it): comma 5 TUEL e di pretendere in tutte le sedi il rispetto del referendum.

 

Flash mob a sostegno di Elisabetta e della dignità del nostro voto

Martedì 9 aprile, ore 9.45, come Mosé separeremo le acque dal profitto

davanti alla sede del Giudice di Pace di Chiavari, via Rivarola 17

Per saperne di più:

gruppoacquagenova@gmail.com 3335356679

 

 

 


Rassegna stampa:

 

Da Repubblica Genova

Acqua pubblica la pasionaria sfida in tribunale le multiutility
RAFFAELE NIRI

DA UNA parte Elisabetta, dall’altra i padroni dell’acqua. In mezzo — oggi,
alle 9,45 — il Giudice di Pace di Chiavari che, arrivato alla terza
udienza sul tema, deve decidere se la “cittadina Elisabetta” ha diritto, o
meno, a non pagare ad Iren la quota della bolletta dell’acqua che prevede
la “remunerazione del capitale”, abrogata dal referendum del 12 giugno
dello scorso anno con voto plebiscitario degli italiani.
Il problema, è chiaro, non è la rabbia della madre di famiglia che si
rivolge al Giudice di Pace per ottenere giustizia: in ballo ci sono “57
milioni di euro l’anno, il profitto, non più legittimo, sulle bollette che
gli italiani continuano a dover pagare, nonostante il popolo, a
larghissima maggioranza, abbia votato il contrario”, come sostiene il
Comitato per l’acqua pubblica che ha organizzato, per questa mattina, un
flash mob a Chiavari, a sostegno della donna che — attraverso una causa
pilota — chiede “di difendere la dignità del voto degli italiani”.
«Insieme con Elisabetta — spiegano al Comitato — denunceremo la pratica
barbara del distacco di fornitura agli utenti che, stretti dalla crisi,
non riescono più a pagare le bollette e anche verso semplici condòmini
paganti la loro quota ma costretti ad una copertura in solido di altri
utenti, peraltro già smentita dalla Cassazione». L’ultima richiesta è
rivolta ai sindaci della Liguria: «Chiediamo loro di opporsi ai distacchi
con un’apposita ordinanza e di pretendere in tutte le sedi il rispetto del
referendum».

volantino Acqua pubblica2018