Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Bloccata la privatizzazione dell'acqua a La Spezia!

AcamLa Spezia. Acam si fa in due: l'acqua rimarrà pubblica, mentre gas e rifiuti saranno gestiti da una società mista. La salvezza del gruppo non passerà più dall'aggregazione con Hera, anche se il futuro delle due multiutility potrebbe rimanere legato. L'esito del referendum del giugno scorso, infatti, ha cambiato le regole e per evitare il fallimento dell'azienda spezzina i Comuni soci hanno dovuto rivedere l'impostazione seguita negli ultimi mesi.
Dopo aver scorporato dalla holding il servizio idrico e l'impianto di Saliceti, per trovare un partner che ossigeni le casse di Via Picco sarà necessario procedere con una gara di respiro europeo ad evidenza pubblica, alla quale dovrebbe partecipare anche Hera, che ha manifestato di aver mantenuto interesse per il territorio spezzino. Entro il 31 marzo del 2012, con una base d'asta di 10 milioni di euro Acam offrirà la possibilità di partecipare all'aumento di capitale del gruppo, con un possesso di nuove quote non potrà superare il 49 per cento del totale. Alla gara potranno prendere parte tutti i soggetti interessati, ma la situazione dell'azienda spezzina è tale che difficilmente si formerà la coda per diventare soci di Acam. "Da parte di Hera - ribadisce il sindaco della Spezia Massimo Federici - rimane la stessa manifestazione di interesse, anche in seguito a queste sostanziali modifiche. Una rassicurazione importante, quella del colosso bolognese, che ci permette di approcciarci alla gara più tranquillità".

Per il settore idrico sarà necessario costituire una nuova società totalmente pubblica, come indicato dall'abrogazione dell’articolo 23 bis del Dl 112/2008, che si occuperà anche della gestione del servizio. Le normative post referendum, infatti, hanno sancito che la gestione del servizio idrico integrato non sia assoggettata alle stesse regole e norme che disciplinano gli altri servizi pubblici locali, definiti come a rilevanza economica.

Oltre al sindaco della Spezia, hanno delineato questa mattina le nuove linee di indirizzo, il collega di Sarzana Massimo Caleo, e l’assessore comunale alla Riorganizzazione delle società partecipate Davide Natale.
"Cambia la scenario - hanno spiegato gli amministratori - ma non gli obiettivi di fondo che rimangono la salvaguardia del lavoro e difesa del patrimonio industriale di Acam per dare un futuro che sia il più certo possibile ad azienda e lavoratori. Il contenuto del memorandum of understanding non significava il depauperamento del gruppo, ma una serie di punti, obiettivi per il futuro che comunque dobbiamo centrare. I bilanci dimostrano una chiara inversione di tendenza, nella proporzione tra indebitamento e margine operativo lordo, nella ristrutturazione del debito e con l'accordo sindacale".
Proprio per poter proseguire su questa strada, Acam ha chiesto al ceto bancario che sia anticipato il prestito di dieci milioni di euro previsto nel memorandum dopo l'aumento di capitale, per far fronte alla gestione sino alla gara.

In sintesi quindi da un lato i Comuni rimangono nel controllo della società che svolge il servizio idrico integrato, dall’altro adottano la forma organizzativa della società mista con partner operativo, prevista dalla attuale normativa in vigore.

Le tariffe, hanno assicurato i sindaci, rimarranno legate a consumi, investimenti e costi di gestione e a consentire un eventuale ritocco sarà un soggetto collegiale pubblico come era l'Ato.
"Non ci sarà alcun trasferimento di Acam gas e Acam clienti a Hera, come sostengono alcuni. Quella - ha dichiarato l'assessore Natale rispondendo ai critici - era una penale successiva alla stipula, una clausola che non ha alcun valore. Allo stesso modo, visto che il futuro partner sarà un socio di minoranza, Eni e Italgas non potranno far valere il proprio diritto di prelazione. Infine il fatto che alcuni parlassero di gara pubblica da tempo: si trattava di uno spezzatino, di una cessione società per società che avrebbe significato guai seri per i lavoratori".

"E’ più che mai il momento dell’unità e della responsabilità da parte di tutti: dei soci, delle organizzazioni sindacali, dei lavoratori, delle forze politiche. Per affrontare positivamente questo passaggio - ha concluso Federici - serve che tutti lavorino con coraggio, generosità e lungimiranza".

Thomas De Luca (30/11/2011)

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