Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Il Re è nudo! Modena decida se vuole HERA pubblica o privata

modena striscioneDopo l'accordo sottoscritto tra il Sindaco di Bologna Virgilio Merola e CGIL-CISL-UIL di Bologna di non procedere alla vendita delle quote di Hera, si apre uno scenario istituzionale nuovo anche per il Consiglio Comunale di Modena. 
Se prima si era utilizzata pretestuosamente la decisione del Comune di Bologna (il socio pubblico di maggioranza di HERA) come giustificazione per ll'inevitabilità delle modifiche dello Statuto dell'azienda che ne sanciscono la svolta privatistica, oggi questo non è più possibile.
Il Patto di Sindacato è scaduto, e di fronte alla possibilità o meno di vendere quote azionarie per fare cassa e modificare lo Statuto di Hera permettendo l'abbassamento della quota pubblica dal 57% attuale al 38%, gli Enti Pubblici hanno oggi davanti a loro una grande possibilità: accogliere il dissenso espresso dai Comitati per l'Acqua Pubblica della regione e avviare un'importantissima fase di dibattito politico e culturale sul modello di gestione delle multiutility che la vittoria referendaria del 2011 ha sancito.
 
Dal 2011 ad oggi, infatti, i governi hanno tentato in tutti i modi di neutralizzare il risultato referendario con tentativi legislativi più o meno maldestri. Lo Sblocca Italia rende questa strategia più vicina, grazie agli incentivi garantiti ai Comuni che vendono le proprie quote, che potranno utilizzare gli introiti fuori dal Patto di Stabilità. 
 
Ma i Comuni non possono accettare che il ruolo delle multituility che gestiscono i Servizi Pubblici locali sia deciso dall’agenda dei vari governi che via via si susseguono. Non basta mettere sul tavolo solo il proprio senso di responsabilità di amministrazione pubblica. Serve programmare un confronto tra i vari attori coinvolti per rimettere in discussione il ruolo delle multiutility alla luce di una definizione chiara e condivisa degli obiettivi pubblici dell’azienda.
 
Per questo rinnoviamo ai Consiglieri la richiesta già illustrata nel corso dell'audizione in Commissione Risorse lo scorso 10 aprile, ovvero di NON approvare il Patto 2015-2018 in votazione domani. 
 
Domani, infatti, si gioca l'ultima possibilità a disposizione della città di Modena per affermare il proprio ruolo di socio pubblico di maggioranza, prima della progressiva e ineluttabile emorragia di azioni pubbliche “autorizzata” dal nuovo assetto societario. E per evitare di rendere possibile la svendita in soli 3 anni del 30% delle proprie azioni in HERA, rendendosi responsabile in questo modo dell’impossibilità di attuare qualsiasi ipotesi di riorganizzazione strategica dell’azienda in merito ai servizi regolati come Acqua e Rifiuti, e di avviare (in primis per il Servizio idrico) un piano di fattibilità per lo scorporo e la ripubblicizzazione.
 
HERA è nata per garantire ai cittadini servizi pubblici fondamentali, NON strategie finanziarie finalizzate solo alla creazione di utili da suddividere tra i soci pubblici e privati. 
 
Che si condivida con la società civile e con l'intera comunità politica della città qual è l'HERA che vogliamo, evitando inutili foglie di fico. La decisione è qui, oggi!

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Comitato Modenese per l'Acqua Pubblica

acquabenecomune.mo@gmail.com

Lidia Castagnoli 339 4140222

Mauro Solmi 340 6703188

volantino Acqua pubblica2018