Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Notizie dal Forum Sociale Mondiale di Tunisi

Tunisi_2013-03-26

Con dighe e miniere non c’è sviluppo

Dal Forum Sociale Mondiale a Tunisi – “Le multinazionali energetiche e minerarie vengono nei nostri paesi e quello che si aspettano da noi è che, come cinquecento anni fa, abbassiamo la testa e diciamo sì signore. Noi però non ci pieghiamo. Usciamo in strada a protestare pacificamente e non sappiamo in quanti torneremo a casa. Ma non ci fermiamo” dice Nicanor Alvarado Carrasco del Poject Conga nell’Amazzonia Peruviana.

Al Forum mondiale di Tunisi si discute della perversa relazione tra sfruttamento idroelettrico ed estrazione mineraria.Una relazione indissolubile, considerando che la maggior parte dei nuovi impianti che vengono costruiti nei paesi del sud non sono destinati a produrre energia per le persone, bensì per alimentare le grandi miniere che estraggono materie prime necessarie per il nostro insostenibile stile di vita.“Quante dighe si possono costruire su un fiume?” chiede provocatoriamente Maduresh, attivista del movimento Save Narmada Movement, che da 27 anni si batte per salvare l’omonimo fiume indiano: “Sul Narmada ce ne sono più di mille, di tutte le dimensioni”. Save Narmada Movement negli anni ’90, grazie ad una fortissima solidarietà internazionale, aveva avuto la meglio sulla Banca mondiale, allora principale finanziatore dei grandi sbarramenti, imponendo uno stop durato meno di dieci anni.

A partire dal 2005 la realizzazione dei progetti idroelettrici ha subito una nuova impennata, non solo a causa dell’alleanza di multinazionali e governi corrotti nell’imporre un modello economico basato principalmente sull’estrazione e l’esportazione delle materia prime, ma anche a causa del Meccanismo di sviluppo pulito inserito negli accordi sul clima siglati a Kyoto. Questo permette alle multinazionali del nord di continuare ad emettere CO2 in cambio dello sviluppo di progetti di energia rinnovabile nel sud del mondo.

Un triplo business per le multinazionali occidentali dell’energia, che guadagnano dalle centrali a carbone in Europa, dall’idroelettrico nel sud del mondo e dalla vendita sul mercato dei crediti di carbonio dei certificati di riduzione delle emissioni (CER). Sui CER è inoltre possibile strutturare prodotti finanziari derivati, aggiungendo anche un quarto potenziale guadagno. Re:Common e il Forum italiano dei movimenti per l’acqua hanno illustrato durante la riunione l’esperienza della rete StopEnel, nata con lo scopo di contrastare in maniera sistemica il modello energetico dell’impresa elettrica nazionale e unire le comunità negativamente colpite dai suoi progetti in Italia, America latina ed Europa dell’Est.

Presente anche una folta delegazione di iracheni e kurdi, che grazie anche all’impegno dell’associazione “Un Ponte per…” hanno unito le forze per fermare insieme la costruzione della diga di Ilisu nel Kurdistan turco, recentemente bloccata dalle autorità giudiziarie turche a causa dell’assenza di un’adeguata valutazione di impatto ambientale. Il rafforzamento della lotta contro le dighe e le miniere appare oggi un nodo cruciale per prevenire nuove catastrofi ecologiche.

Di Caterina Amicucci pubblicato su Altreconomia.it

 

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Tunisi, 28 Marzo 2013 - Seminario "Finanziarizzazione della natura e cambiamento climatico – Sfide e proposte dal movimento internazionale al world social forum di Tunisi."

Il Forum Sociale Mondiale di Tunisi è entrato nel vivo delle discussioni tematiche previste affrontando il tema del “clima e della finanziarizzazione della natura”. Nello spazio Clima, il secondo giorno si è tenuta la sessione “False soluzioni ai problemi del cambiamento climatico: agrocombustibili, industria biogenetica, energia nucleare e geoingegneria” e la sala era gremita di persone per ascoltare interventi e dibatti sui tanti problemi legati alla gestione e alla conservazione delle risorse e ai cambiamenti climatici: “la tecnologia biogenetica, la geo ingegneria, l’energia nucleare - dicono i diversi rappresentanti delle reti internazionali “La via campesina”, la “Global forest Coalition” Focus on the global south e le altre associazioni - non sono le risposte da mettere in atto per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, né per fermarlo”. Scarica e leggi il documento ...



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Tunisi, 27 Marzo 2013 - Seminario "Lo sfruttamento di gas e petrolio negli scisti: strategie di lotta e costruzione di una rete di resistenza"

Il movimento globale dell'acqua la mattina del 27 marzo si è riunito in occasione del workshop "Lo sfruttamento di gas e petrolio negli scisti: strategie di lotta e costruzione di una rete di resistenza" per concordare strategie di lotta al fraking, una tecnica di estrazione di gas e petrolio dalle rocce utilizzando la frattura idraulica che richiede milioni di litri di acqua.

 

 

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Il primo giorno di seminari del Forum si apre con molti incontri dedicati al tema delle "risorse naturali"
Tra questi alcune delle esperienze più concrete e di attualità sono state presentate nel seminario organizzato da Blue planet project, council of canadians, food and water watch europe e molti altri, sul tema dell'Hydraulic fracking - fratturazione idraulica: processo attraverso il quale si estraggono idrocarburi dal sottosuolo fratturando il terreno roccioso.
Nella maggior parte dei casi questo processo ha creato altissime conseguenze negative sull'ambiente circostante e sulla salute delle popolazioni dei territori in cui sono state fatte le fratturazioni.
In particolare, la risorsa che subisce i maggiori effetti negativi è l'acqua, presente nelle falde, per due motivi: da una parte il processo del fracking richiede grandi quantitativi di acqua e dall'altro si sono verificati molti casi di inquinamento delle falde derivanti dal processo di fratturazione e dai liquidi utilizzati per il processo che variano nelle diverse situazioni.
In molti casi quindi l'acqua in falda viene inquinata danneggiando anche la salute dell'uomo e degli animali presenti nel territorio.
Nonostante questo, i cottadini di molti territori coinvolti nei processi non sono stati a guardare. In Francia, Quebeck, Spagna e anche nella Tunisia che sta ospitando il forum, molte sono le contestazioni avviate dai comitati di cittadini che attraverso una grande attività di aggiornamento e sensisiblizzazione sono riusciti ad avviare studi sull'impatto ambientale delle attività e a raggiungere anche in Quebeck, USA e francia, alcune proposte di moratoria e limitazione delle attività anche a concessione già avvenuta.
In tunisia c'è ancora molto da fare sul tema perchè manca trasparenza e informazione e per questo la società civile chiede maggiore attività di rete e più informazioni e campagne per far conoscere le vere conseguenze del Fracking, che fino ad oggi sembrano non essere così positive anche dal punto di vista economico.
Staremo a vedere, per ora il Social Forum ha messo in rete le diverse istanze e ha creato solidarietà tra i diversi territori colpiti, proponendo diverse strategie di azione tra cui:  l'adesione alla giornata mondiale sul Fracking il prossimo 19 ottobre ; la diffusione del sito sul frackin www.globalfrackdown.org, e la diffusione di materiali e informazioni da parte di coloro che hanno già sviluppato ricerche e approfondimenti sul tema attivando anche la rete territoriale dalle asociazoni alle amministrazioni.

Cristina Sossan - Cicma - Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

 

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Tunisi, 27 marzo - Seminario “Tavola rotonda sull’acqua come Bene Comune e Diritto Umano”

Il seminario sul diritto all'acqua ha visto la partecipazione di più di 80 persone che hanno discusso e proposto alcune strategie per affrontare il tema della concretizzazione del diritto all'acqua.
Dopo le prime presentazioni dei rischi di privatizzazione della risorsa del suolo e del servizio idrico in Perù, Grecia e Tunisia, il dibattito su come si dovrà procedere per la concretizzazione del riconoscimento della risoluzione dell’ ONU è stato serrato, dando l'opportunità ai rappresentanti dei Comitati e Reti dei diversi continenti di presentare le situazioni locali e di presentare proposte a supporto delle campagne di sensibilizzazione e di mobilitazione.

Il Seminario ha cercato di affrontare nella discussione sia le proposte regionali e locali per proporre soluzioni sul come concretizzare il diritto all'acqua che di approfondire le proposte, in continuazione del lavoro avviato con il Seminario del 25 marzo, da indirizzare sulle Istituzioni internazionali tra cui le Nazioni Unite. Tra i partecipanti molti hanno sostenuto anche l'idea di agire a livello internazionale, chiedendosi operò in che modo sia possibile ridare un ruolo alle Nazioni Unite evitando il rischio di essere catturati e condizionati dalle grandi multinazionali.

Il Contratto Mondiale sull’acqua è intervenuto nel dibattito proponendo il percorso di costruzione di una Autorità mondiale sull'acqua basata sui principi del diritto all'acqua e dell'acqua come bene comune e del diritto della natura puntando l'attenzione sulle potenzialità e necessità di mettere in campo la costruzione di uno spazio internazionale riconosciuto e che possa indirizzare le politiche complessive sull'acqua e sia dotato di poteri di sanzionamento per le violazioni alla dichiarazione ONU.

La discussione sul tema è stata intensa e si è convenuto che continui via email nelle varie reti ponendosi l’obiettivo di arrivare alla definizione di una campagna mirata.

C. Sossan – Cicma - Forum Italiano Movimenti per l'Acqua

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26 marzo, prende il via il Forum Sociale Mondiale di Tunisi

Prende il via oggi il Forum Sociale Mondiale di Tunisi con l'assemblea delle donne e con la marcia di apertura.
Per quanto riguarda il tema dell'acqua bene comune si svolgeranno i seguenti incontri:
- un workshop organizzato dalla Movimento Europeo per l'Acqua che si incentrerà sullo scambio di informazioni con le realtà euro-mediterranee e possibili coalizoni;
- un incontro sarà dedicato alle battaglie contro le grandi dighe.

Inoltre ci saranno 2 incontri su: “finanziarizzazione della natura” e uno su “acqua, ghiacciai e fraking”.

A questo link è possibile trovare il programa completo del Forum Sociale Mondiale.

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua sarà presente con una propria delegazione.

 

Rassegna stampa:

Dal World Social Forum di Tunisi l’appello internazionale contro la privatizzazione dell’acqua di Caterina Amicucci (Il Manifesto del 27/03/13)

 

Tunisi, 26 Marzo 2013 - Marcia di apertura FSM

 

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volantino Acqua pubblica2018