Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Disastro di Bussi e Valpescara: 03/04 sit-in davanti all'Assessorato regionale alla sanità a Pescara per la Campagna STOP-BIOCIDIO

Presidio_Pescara_03-04-14Comunicato stampa

Urgente la realizzazione di un'indagine epidemiologica approfondita e l'avvio di un vasto monitoraggio sull'ambiente e sulla catena alimentare.

Manca ancora la trasparenza sui dati esistenti, vergogna!

Un sit-in davanti all'assessorato alla Sanità della Regione Abruzzo ha riportato l'attenzione sulla necessità di un monitoraggio ambientale a tappeto e di un'indagine epidemiologica approfondita nella Valpescara, Chieti e Pescara incluse, per indagare sulle conseguenze sanitarie dell'esposizione ai contaminanti provenienti dal Sito nazionale di Bonifiche di Bussi che ha visto coinvolte centinaia di migliaia di persone.

 

E' incredibile che ancora oggi manchi tale strumento fondamentale per capire se esistono malattie direttamente riconducibili alla drammatica situazione del polo chimico ex Montedison. Il tutto a 6 anni dalla perimetrazione del Sito nazionale di Bonifica di Bussi e a 7 dall'accertamento dell'inquinamento che ha interessato per oltre 20 anni i pozzi S. Angelo che rifornivano l'acquedotto, chiusi nel 2007,

L'aspetto incredibile della vicenda è che il Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua aveva già realizzato lo stesso sit-in nel 2008 (!), rimanendo per un giorno e una notte davanti all'assessorato alla Sanità. Si avviò un tavolo di lavoro che subito naufragò per due ragioni:

- la ASL di Pescara ebbe il coraggio di inviare come proprio rappresentante il Dr. Rongione che era ed è indagato proprio per aver disposto la distribuzione dell'acqua contaminata dei Pozzi S. Angelo;

- le ASL non avevano informatizzato i dati di mortalità.

Da allora il Governo regionale non ha neanche Istituito il Registro dei Tumori e di altre malattie che possono essere determinate dall'esposizione a sostanze tossiche e cancerogene, come accaduto con l'acqua data a 700.000 persone, neonati e donne incinte compresi.

Il primo studio epidemiologico preliminare è stato realizzato dall'Agenzia sanitaria Regionale nel 2012 ma è stato incredibilmente tenuto nel cassetto, nonostante contenesse dati molto preoccupanti che dovevano essere immediatamente divulgati a medici e cittadinanza. Invece anche in questo caso sono stati i volontari del Forum Acqua a far circolare lo studio, purtroppo solo a fine 2013.

Questo studio, redatto da docenti universitari di Chieti, è una descrizione della frequenza dei tumori in ogni comune della Regione. E' una fotografia molto attendibile perché basata incrociando i dati dei ricoveri per tumore e la residenza dei malati. Questa indagine preliminare, come dichiarato dagli stessi autori, era volta solo a presentare i dati e non ad individuare la causa delle malattie osservate. Pertanto non capiamo come il Presidente Chiodi abbia potuto metterne in dubbio la validità, purtroppo non al momento della sua redazione ma solo quando il rapporto è stato tirato fuori dai polverosi cassetti della Regione e reso pubblico. I ricercatori ammonivano la Regione già nel 2012 sulla necessità di approfondire la ricerca proprio in considerazione:

- dei dati preoccupanti che emergevano, con i residenti dei comuni della zona di Bussi-Popoli e dell'area metropolitana di Pescara (Pescara, Spoltore, Montesilvano e Francavilla al Mare) che mostravano alte frequenze di tumori rispetto alla media regionale (significative da un punto di vista statistico);

- della presenza di siti contaminati come quello del Sito nazionale di Bonifiche di Bussi.

La recente perizia dell'Istituto Superiore di Sanità presentata al processo è letteralmente dirompente, non solo perché ha definitivamente chiarito lo stato di inquinamento delle acque distribuite ai cittadini tra gli anni '80 del secolo scorso e il 2007 quando i Pozzi S. Angelo sono stati chiusi ma anche perché solleva forti preoccupazioni sulla contaminazione della catena alimentare e in particolare dei prodotti agricoli e della pesca. Infatti si richiamano alcuni studi, purtroppo non recenti, in cui si evidenziava la presenza di contaminanti in pesci e prodotti agricoli e l'alta concentrazione di mercurio nei capelli dei pescatori di Pescara e non solo (si veda l'estratto della Relazione alla fine del comunicato). Sono dati che vanno assolutamente aggiornati e approfonditi.

La campagna Stop-biocidio chiede pertanto:

1)l'avvio immediato dell'indagine epidemiologica non solo sui tumori ma su tutte le malattie potenzialmente riconducibili all'esposizione ad inquinanti, sotto la direzione dell'istituto Superiore di Sanità, con la possibilità per i cittadini di poter partecipare assicurando tutta la trasparenza nei dati e nei rapporti, anche intermedi, con un sito WEB dedicato e tavoli di lavoro aperti al pubblico;

2)l'avvio di screening sanitari sui lavoratori e sulla popolazione almeno nelle aree in cui si è osservato un eccesso di tumori (Popoli-Bussi, probabilmente legata alla presenza di residenti che hanno lavorato in fabbrica e area metropolitana di Pescara) per assicurare diagnosi precoci che possono portare a curare subito eventuali patologie, visto che deve valere il Principio di Precauzione in attesa dell'indagine epidemiologica di dettaglio;

3)la realizzazione di un monitoraggio ambientale e degli alimenti su vasta scala sotto la supervisione dell'Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione dell'Ambiente ISPRA e dell'Istituto Superiore di Sanità ISS per valutare lo stato di contaminazione delle aree agricole della val Pescara, dell'acqua che viene usata per l'irrigazione e per esaminare i prodotti agricoli e della pesca al fine di escludere la contaminazione della catena alimentare. Infatti i cittadini possono essere esposti ai contaminanti della ex Montedison di Bussi e della ex Montecatini di Piano d'Orta anche attraverso altre vie, come il cibo. Durante l'ultima alluvione del Fiume Pescara di Dicembre 2013 in soli sei giorni dal sito inquinato di Bussi sono arrivate al mare Adriatico 1,45 tonnellate di esacloroetano, una sostanza pericolosissima (basti pensare che il limite per l'acqua potabile è 1 microgrammo/litro, un milionesimo di grammo!). A mero titolo di esempio, ricordiamo che il fiume Pescara che portava a valle i contaminanti ha esondato ricoprendo vaste aree coltivate.

4)la trasparenza dei dati, visto che ancora oggi la ASL e gli altri enti, compreso il Ministero dell'Ambiente (!),nonostante quanto accaduto e l'esistenza di precisi obblighi di trasparenza dei dati ambientali (Decreto legislativo 195/2005) non pubblicano neanche i referti dell'acqua potabile e sono quasi totalmente inadempienti nell'informazione dei cittadini (il sito del Commissario delegato Goio non riporta neanche un dato sui livelli di contaminazione!). Tutte le relazioni esistenti sul Sito inquinato e in generale sullo stato della Valpescara e sui monitoraggi svolti devono essere rese pubbliche e facilmente accessibili sui siti WEB di regione, ARTA, ASL ecc.

Chiediamo a tutte le Istituzioni, a partire dalla Regione e dai Comuni, la massima collaborazione affinché i punti precedenti siano realizzati immediatamente.

Invitiamo i cittadini a firmare la petizione on-line sul sito di AVAAZ (www.avaaz.org) per l'indagine epidemiologica e le bonifiche, aiutando anche a raccogliere firme sui moduli cartacei tra amici e conoscenti (chiedendo i moduli all'email: segreteriah2oabruzzo@gmail.com).

Si allega un estratto della relazione dell'Istituto Superiore di Sanità.

 

*LA CAMPAGNA STOP-BIOCIDIO E' CONDOTTA IN ABRUZZO DA UN GRUPPO DI ORGANIZZAZIONI E MOVIMENTI TRA CUI ZONA22, COBAS, FORUM ACQUA, UNIONE SINDACALE DI BASE, ABRUZZO SOCIAL FORUM, ASSEMBLEA AMBIENTE LA CAMPAGNA NASCE IN CAMPANIA PER PROTESTARE CONTRO LO STATO DI CONTAMINAZIONE DIFFUSA, CON LA MANIFESTAZIONE DEL 16 NOVEMBRE 2013 SULLA TERRA DEI FUOCHI A CUI PARTECIPARONO 100.000 PERSONE, TRA CUI DIVERSI CITTADINI ABRUZZESI DELLE ORGANIZZAZIONI ADERENTI ALLA CAMPAGNA.

 

SEGRETERIA: FORUM ABRUZZESE DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA

3683188739, 3381195358 e-mail: segreteriah2oabruzzo@gmail.com

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ESTRATTO DELLA RELAZIONE DELL'ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA' PRESENTATA AL PROCESSO, 2014

 

B.4.5 Biota

Gli unici dati rinvenibili sulla contaminazione del biota si riferiscono ad uno studio del 1972, che ha preso in esame due target: i tessuti muscolari di pesci, catturati alla foce del fiume Pescara e nel mare antistante Pescara e capelli umani prelevati da persone che hanno fatto consumo di pesce fresco giornalmente (pescatori) e persone che ne hanno fatto consumo, in media, una volta alla settimana, oppure solo raramente. I risultati hanno evidenziato valori di mercurio per pesci prelevati:

- alla foce del Pescara di 2,298 mg/kg che risulta essere di ca. 4,5 volte superiore ai livelli di legge.

- al Mare di Pescara di 0,707 mg/kg che risulta essere di poco superiore ai livelli di legge.

- al Mare Tirreno di 0,950 mg/kg che risulta essere di ca. 2 volte superiore ai livelli di legge.

Mentre i dati sui capelli umani hanno evidenziato:

- in consumatori giornalieri di pesce, un valore di mercurio pari a 11,18 mg/kg che risulta essere di ca. 14 volte superiore ai livelli tipici negli adulti e ca. 10,5 volte superiore ai livelli riscontrati nei bambini ( dati EFSA 2012: adulti un valore medio di 0,81 mg/kg e nei bambini un valore medio di 1,065 mg/kg).

- in consumatori occasionali di pesce della città di Pescara sono stati riscontrati valori di mercurio pari a 4,296 mg/kg che risulta essere di ca. 5 volte superiore ai livelli tipici negli adulti e ca. 4 volte superiore ai livelli riscontrati nei bambini.

- in consumatori occasionali di pesce di Villa S.Lucia degli Abruzzi sono stati riscontrati valori di mercurio pari a 0,830 mg/kg che risulta essere confrontabile ai livelli tipici negli adulti e di poco inferiore ai livelli riscontrati nei bambini.

Lo studio in esame ha previsto anche una seconda fase si è concentrata nell'analisi dei tessuti di esemplari di pesci di dimensioni modeste catturati nel fiume Pescara, per cui i valori concentrazione cadevano in un intervallo compreso tra 0,480 – 19,300 mg/kg con una media aritmetica di 2,645 mg/kg54; i risultati mostrano concentrazioni che vanno dal limite di legge a valori ca. 39 superiori a tale limite, con valori medi ca. 3,5 volte superiori ai limiti.

B.4.6 Vegetali ed alimenti vegetali

Gli unici dati rinvenibili sulla contaminazione di prodotti vegetali si riferiscono ad uno studio del 1981 che ha preso in esame alcuni campioni di vegetali coltivati in prossimità del fiume Pescara rinvenendo concentrazioni medie di mercurio pari a 0,641 mg/kg in erba di frumento, 0,135 mg/kg in cariossidi di grano, 0,550 mg/kg in campioni di vite e 5,2 mg/kg in foglie di olivo. Già basandosi sullo stato delle conoscenze dell’epoca gli autori valutarono tali valori “medio alti”. Oggi basandoci su una consistente base di informazione (EFSA 2012) possiamo valutare i valori medi riscontrati sui vegetali raccolti nell’intorno del sito (in particolare riferendoci alla cariosside di grano utilizzata per trasformazione in farina) come 44-150 volte superiori alle concentrazione tipicamente riscontrate nell’alimento in Europa.

volantino Acqua pubblica2018