Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Forum Abruzzese per l'Acqua scrive ai sindaci soci di ACA SpA

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CAMBIARE STRADA SI PUÒ: SERVONO TRASPARENZA E LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI

Pescara, 24 Luglio 2013

Gli arresti e le inchieste danno indirettamente forza a quello che da anni il movimento in difesa dell’acqua va denunciando all’opinione pubblica, alle forze sociali e politiche, e anche agli organi giudiziari. Da anni chiediamo infatti che i cittadini possano conoscere e partecipare alla gestione del bene comune acqua, perché è solo attraverso una maggiore responsabilità e partecipazione sociale che una proprietà pubblica delle reti può evitare burocrazia e clientelismi.

In Abruzzo abbiamo chiesto di partecipare, senza percepire un soldo, alla gestione per controllare e migliorare il servizio. A livello locale, l’Assi di Pescara ha votato per la ripubblicizzazione, ma questa buona intenzione non è mai stata discussa. Si stanno chiedendo revisioni tariffarie basandosi su bilanci che le stesse autorità definiscono poco credibili. Un commissario-tecnico da anni occupa ruoli decisionali nella gestione del servizio idrico abruzzese e oggi grida allo scandalo per un debito che si aggira intorno ai 300 milioni. Abbiamo presentato una proposta di Legge Regionale di riordino del servizio idrico in senso pubblico e partecipato. Ad oggi nulla è cambiato e le nostre richieste, a custodia dell’espressione democratica di oltre 500.000 abruzzesi attraverso il referendum, sono rimaste inascoltate. Ora, a scandalo avvenuto, tutti, anche chi ha responsabilità dirette e indirette nella attuale inefficace gestione, fa suo lo slogan “fuori la politica dall’acqua”. Secondo noi non è la politica a dover essere estromessa dalla gestione dell’acqua, ma i politici ed i tecnici corrotti!

 

Per tutto questo chiediamo ai  Sindaci, soci e detentori del 100% del capitale di Aca S.p.A., troppo spesso nei fatti conniventi con questo tipo di gestione, uno scatto d’orgoglio in favore dei propri cittadini e del bene comune Acqua. È impensabile far finta di niente o attuare scelte di mera facciata. Prima di tutto è necessario richiedere le dimissioni di tutto l’attuale consiglio di amministrazione di ACA spa, fatto questo pensiamo che i Sindaci debbano muoversi con trasparenza verso tre obiettivi immediati:

  • Evitare che venga eletto un nuovo consiglio di amministrazione ACA con i compromessi di sempre o peggio ancora con un commissario. Dare mandato ad un nuovo CdA che gestisca la società per il breve lasso di tempo necessario alla formulazione delle due proposte di seguito esplicitate.
  • Formulare un Audit sul bilancio, che revisioni e spulci in brevissimo tempo tutti i conti dell’ACA. Vogliamo che a portarlo avanti sia un gruppo di tre esperti: uno nominato dalle amministrazioni comunali che si sono opposte alla politica clientelare dell’ACA, uno dai lavoratori del settore ed uno da parte del nostro Forum Abruzzese dell’Acqua.
  • Formulare una proposta concreta di ripubblicizzazione. Una volta verificati i conti si può costruire una gestione pubblica, di diritto pubblico e partecipata del bene Acqua, che si fondi sul controllo, la responsabilizzazione e il coinvolgimento di cittadini, lavoratori del settore e poteri locali, come è stato già fatto a Napoli, Palermo e Reggio Emilia.

 

Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua

 

Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua
3898855082 - 3332840594 - 3397244992
e-mail:segreteriah2oabruzzo@gmail.com
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Abruzzo, ladri di acqua e democrazia!

Da anni chiediamo che i cittadini possano conoscere e partecipare alla gestione del bene, perché è solo attraverso una maggiore responsabilità e partecipazione sociale che una proprietà pubblica delle reti può evitare buracrazia e clientelismi. Abbiamo stravinto un referendum contro le privatizzazioni ed i  tre governi  che si sono succeduti non lo hanno applicato e son stati solo capaci di aumentare le tariffe in un momento di grave crisi. In Abruzzo abbiamo chiesto di partecipare, senza percepire un soldo, alla gestione per controllare e migliorare il servizio e le porte si sono chiuse. A livello locale, l’Assi di Pescara ha votato per la ripubblicizzazione, ma l’Aca, formata dagli stessi sindaci, non l’ha mai discussa. Si stanno chiedendo revisioni tariffarie basandosi su bilanci che le stesse autorità definiscono poco credibili. Un commissario-tecnico al servizio idrico, che da anni percepisce un lauto stipendio per controllare e raddrizzare una situazione catastrofica, oggi grida allo scandalo di un debito che si aggira intorno ai di 300 milioni, senza provare nessuna vergogna. Abbiamo presentato una proposta di Legge Regionale di riordino del servizio idrico e la Regione fa orecchie da mercante. Ora,  a scandalo  avvenuto, chi fa parte dello stesso potere affaristico afferma “fuori la politica dall’acqua“ forse per insediare qualche "tecnico" di propria fiducia che sappia “gestire” direttamente ed in modo assoluto il Sistema Idrico Abruzzese, escludendo di nuovo i cittadini.

 

Non è la politica  a dover essere buttata fuori dalla gestione dell’acqua, ma i politici ed i tecnici corrotti!

Per tutto questo chiediamo ai  Sindaci, soci e detentori del 100% del capitale di Aca S.p.A.,  spesso conniventi con una gestione del servizio idrico clientelare e privatistica, uno scatto d’orgoglio per i propri cittadini e il bene comune Acqua. Noi pensiamo che una Politica per la difesa dell’acqua può realizzarsi attraverso una trasparenza vera e per questo vogliamo un AUDIT  SUL DEBITO, che  revisioni e spulci in brevissimo tempo tutti, proprio tutti, i conti dell’Aca. Vogliamo che a farlo sia  un gruppo di tre esperti:  uno nominato dalle amministrazioni comunali, che si sono opposte alla politica clientelare dell’ACA,  uno dai lavoratori del settore ed uno da parte del nostro Foro Abruzzese dell’Acqua, che da anni e senza nulla pretendere per sè ha lottato e difeso l’acqua dalle politiche clientelari e privatistiche. Verificati i conti e le magagne si può costruire una gestione pubblica, di diritto pubblico e partecipata del bene acqua, che si fondi  sul controllo, la responsabilizzazione e partecipazione di cittadini, lavoratori del settore e poteri locali come hanno fatto Napoli, Palermo o Reggio Emilia.

DAL MALAFFARE SI VIENE FUORI CON  TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE CITTADINA!

FORUM ABRUZZESE DEI MOVIMENTI DELL’ACQUA


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